Mazzarri non osa nella ripresa e la perde. Il Napoli ricade su calcio piazzato, la Juve è cinica e forte - Calcio News 24
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2012

Mazzarri non osa nella ripresa e la perde. Il Napoli ricade su calcio piazzato, la Juve è cinica e forte

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La supersfida dell’ottava giornata di campionato, tanto attesa da due settimane di overdose mediatica, se la aggiudica la favorita Juventus: gara in sostanziale equilibrio decisa da due episodi nel giro di un minuto che hanno alterato l’inerzia della gara. Un 2-0 che esalta la Juventus ma deprime il Napoli soltanto sul piano del risultato e non su quello della prestazione. Ecco un’analisi di quanto accaduto allo Juventus Stadium.

La prima frazione di gara è a due facce: inizialmente il Napoli non riesce ad aggredire la Juventus nella sua metà campo, soffrendo l’intensità dei bianconeri, pericolosi del resto soltanto in un’occasione con Giovinco. Mazzarri poi trova le misure adatte per applicare il copione previsto in fase di preparazione alla gara: il centrocampo partenopeo riesce a trovare metri di campo importanti, Inler e Behrami si alzano e costringono gli intermedi avversari ad una partita d’attesa. Clamorosa l’occasione che il Napoli ha da calcio piazzato: Cavani inventa una punizione da posizione defilata e coglie l’incrocio dei pali, episodio che rinsalda la fiducia degli uomini di Mazzarri, la cui prestazione va in crescendo. Il Napoli si lascia preferire per intensità di gioco in un primo tempo comunque molto equilibrato e, come ampiamente prevedibile, disputato a livelli agonistici elevatissimi.

Stesso copione nella ripresa: partita in netto equilibrio, con ritmi molto intensi e priva di nitide occasioni da gol. Il Napoli riesce a giocare abbastanza alto, l’assetto sembra essere quello corretto. La sensazione forte è che la partita potesse sbloccarsi soltanto tramite un episodio e non grazie alla predominanza di una o l’altra squadra. La differenza la fanno le sostituzioni: Conte le azzecca tutte, Caceres porta in vantaggio i bianconeri con uno stacco da corner su un’indecisione della squadra partenopea in linea con quanto accaduto nella passata stagione. Enormi le difficoltà degli uomini di Mazzarri sulle palle inattive, fattore soltanto mascherato in questo primo scorcio di stagione ma tuttora vivo. Difetto che la società non ha voluto compensare nell’arco dell’ultima campagna acquisti. Tornando alle sostituzioni, la differenza la fanno anche quelle mancate di Mazzarri: il tecnico toscano si limita a conservare l’assetto originale e dà un segnale di timidezza, non prova a vincere la gara e finisce per perderla dopo lo splendido raddoppio di Paul Pogba. Anche lui subentrato.

Il Napoli dunque manca l’occasione per lanciare un segnale forte al campionato. Non era una partita scudetto – e del resto non poteva esserlo all’ottava giornata di campionato – ma era una gara importante per testare l’eventuale salto di qualità sul piano della gestione dei dettagli, fondamentali per vivere un campionato al vertice. Il Napoli fallisce quest’esame ma non è detto che non ne avrà altri nel prossimo futuro. Come già detto qualcosa è mancato in termini di coraggio: ad un certo punto della gara l’impressione è che Mazzarri non osi per provare a vincerla. E la perde. E la vince una Juventus pronta a sbaragliare la concorrenza.