Zamparini colpisce ancora: un'arma dalle cartucce illimitate - Calcio News 24
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2012

Zamparini colpisce ancora: un’arma dalle cartucce illimitate

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Ore 18.48, a Palermo arriva l’ennesima novità nell’arco di due anni. A tre giorni dalle poco convincenti rassicurazioni date attraverso la stampa, Maurizio Zamparini liquida Giuseppe Sannino in seguito alla terza gara senza vittorie per il suo Palermo. Lo fa dopo aver tirato fuori pubblicamente l’alibi dell’arbitraggio, quasi a voler nuovamente rassicurare il mister campano prima di rifilargli la mazzata definitiva. Un nuovo metodo per cacciare gli allenatori, ma che portano, appunto, alla stessa conclusione.

Altro giro, altra corsa, dunque: si riparte da Gian Piero Gasperini, e storcere il naso è l’unica cosa che resta da fare, in attesa di vedere l’ex mister genoano all’opera. Si preannuncia una trasformazione totale, forse lesiva, per la squadra costruita alla meno peggio durante l’ennesima tribolata estate: si passa dal rigido 4-4-2 di Sannino all’altrettanto rigido 3-4-3, senza avere la minima idea se la rosa a disposizione del Gasp potrà sopportare un metodo di gioco che prevede tanta corsa, tanto sacrificio e tanto sostegno dei giocatori arretrati in fase offensiva e di quelli avanzati in fase di non possesso.

Un cambio che, almeno per il momento, non può non lasciare perplessi, perchè sconfessa per l’ennesima volta il lavoro svolto durante il precampionato: com’è accaduto dodici mesi fa con Pioli, per il cui esonero Zamparini aveva ammesso di essere pronto a mangiarsi i cog… (avrete intuito), si ricomincia tutto da capo, con nuove idee e, molto probabilmente, con un nuovo metodo di lavoro. Un cambio che non risolve, a parere di chi scrive, i problemi di una squadra costruita in maniera troppo raffazzonata tra luglio e agosto: troppi giocatori arrivati prima di chiamare in causa l’allenatore, se non nei casi isolati di Brienza e Giorgi, e con elementi richiamati dai prestiti al solo scopo di evitare acquisti e di dover, di conseguenza, allargare i cordoni della borsa. In questo contesto, formulare il mio ‘in bocca al lupo’ a Gasperini sembra il minimo che si possa fare, vista la situazione in cui sta andando a impelagarsi: l’ambiente dell’Inter, che non lo ha mai amato fino in fondo, potrebbe sembrargli una specie di Paradiso rispetto al clima infernale che si respira alle falde di Monte Pellegrino.

Un ultimo pensiero va alla vittima di questo ennesimo giochetto, va a Sannino. Del mister mi resta una domanda, la prima e fin qui unica che io abbia mai fatto durante una conferenza stampa. Gambe tremolanti, voce fiera ma al tempo stesso leggermente tremolante. Chiedevo di Ilicic e delle sue condizioni dopo l’uscita anticipata dal campo. Lui aveva apprezzato la domanda rispondendo in maniera chiara e diretta, come aveva fatto per i precedenti quesiti. È un peccato mortale non poter contare su gente così, coincisa e puntuale come poche nel mondo del calcio, in particolare nel micro-cosmo del pallone italiano. Arrivederci mister: qualcosa mi dice che ci rivedremo presto, e lo scarno popolo del ‘Barbera’ tornerà presto ad acclamarla. Perchè si sa, Zamparini è fatto così.