2012
Napoli-Fiorentina 2-1, gli azzurri si scoprono cinici. Ai viola manca una punta
Il Napoli di Mazzarri supera la Fiorentina con il risultato di 2-1 e resta in testa alla classifica – dopo due sole giornate – in compagnia di Juventus e Lazio: l’incipit però va dedicato al campo da gioco. A questi livelli una vasca di sabbia non è presentabile: impensabile giocare a calcio, impossibile per chi lo fa provando ad inserire qualità nello sviluppo della manovra. L’auspicio è che nessuno abbia visto: uno spot poco felice per l’immagine del torneo fuori dalle mura nostrane.
Nonostante il campo in partenza la partita la gioca la Fiorentina e la gioca – miracolosamente – secondo il credo tattico che l’ambizioso Montella ha eletto a diktat del nuovo corso: possesso palla finalizzato a trovare gli spazi necessari per creare azioni da gol. La sensazione fortissima è quella che ai viola manchi una punta di ruolo che sotto il profilo del gioco possa dare profondità ed allungare la squadra quando necessario; e poi c’è palesemente l’aspetto realizzativo che non può gravare interamente sulle spalle del fenomeno Jovetic. In soldoni: nella prima frazione di gara la supremazia territoriale spetta alla Fiorentina che però non è in grado di affondare il Napoli.
Partenopei che nella ripresa salgono di tono pur senza brillare. Il centrocampo che aveva tanto sofferto in interdizione riesce ad acquisire metri di campo e – grazie anche all’ingresso in campo di un propositivo Inler in luogo di un Behrami non all’altezza della strepitosa gara di Palermo – riordinarsi nelle due fasi di gioco. Il Napoli non brilla per idee ma è assolutamente cinico nella realizzazione del contropiede e solido – inversione di tendenza attesa da conferme e aspetto che potrà rivelarsi decisivo nel corso della stagione – difensivamente. La Fiorentina non gioca una ripresa all’altezza dei primi 45 minuti: sfortunata con la deviazione di Borja Valero in occasione del vantaggio di Hamsik, soffre sui calci piazzati in termini di disposizione della squadra, vedi anche la rete del raddoppio di Dzemaili. Non basta la prodezza del solito Jovetic a recuperare un risultato per tanti versi sfortunato ma figlio anche dei limiti di una squadra ben costruita nel mercato estivo ma non perfezionata.
Un ultimo cenno alle prestazioni dei singoli: nel Napoli ottima la prestazione della difesa, attenta sui calci piazzati – grazie anche al fondamentale supporto di Cavani – e precisa in posizione ed anticipo. Mediana in grande affanno nel primo tempo, molto dinamico Dzemaili in ripartenza e letale nel tiro da fuori. Insigne gioca un’altra partita da “veterano”: può fare di più e siamo tutti d’accordo, ma gioca semplice, essenziale, non prova a strafare perché già cosciente dei suoi mezzi. Senza la smania di dimostrare chissà cosa a chi lo osserva. Capitolo Fiorentina: Jovetic è sempre pericoloso palla al piede, El Hamdaoui non demerita affatto ma non ha le caratteristiche tecniche per fare coppia con il montenegrino, praticamente non duettano mai. Pizarro in crescita rispetto alla sfida d’esordio, difesa senza particolari sbavature dei singoli ma da collaudare in termini di assetto generale.