2012
Alla ricerca di un “romanticismo pallonaro” di marca azzurra: avanti Italia
Una manciata di ore e si parte. Parte l’avventura di un’Italia per lunghissimi tratti rivoluzionata rispetto ai 23 che in Sudafrica, oltre a passione e lacrime sincere, hanno lasciato pochissimo, se non un’eliminazione nella fase ai gironi. Prosegue, invece, il percorso tracciato da Prandelli, chiamato per ringiovanire un gruppo oramai privo di tante energie, quello formato dallo zoccolo duro della spedizione tedesca del 2006, che permise agli azzurri di raggiungere la quarta coppa del mondo e di festeggiare tutti assieme, con l’orgoglio di essere italiani. Un orgoglio che, sei anni dopo, non può e non deve essere cancellato. In questo momento, probabilmente, la medicina giusta per indirizzare questo cammino nel verso giusto sarà l’unione di intenti da parte di tutti, soprattutto della gente, intesa come cittadini, appassionati e tifosi, pronta a spingere e sostenere i ragazzi di Prandelli. E non è assolutamente un dato da sottovalutare: l’entusiamo degli italiani, con il loro romanticismo storico per il pallone, si sta distruggendo e consumando con il passare del tempo. Quel romanticismo ultimamente assente, specie nell’ultimo periodo, dove l’amore per il calcio è stato condizionato da un evento molto significativo, seppur costituito da troppo ribrezzo, troppa ripugnanza e soprattutto tanto disgusto, quale quello dello scandalo scommesse. Anche questo è un fattore determinante, ma è altrettanto vero che Europei e Mondiali sono gli eventi che tutti attendono con trepidazione, per onorare i colori della propria nazione, nella speranza di vedere uno spettacolo pulito, dove al termine si sa di poter soffrire ed esultare. È da qui che dobbiamo ripartire: stando vicini ad una squadra che sta crescendo, che può contare sull’esperienza di Buffon, la forza difensiva di Chiellini, l’abnegazione di De Rossi, le geometrie di Pirlo, la duttilità di Giaccherini, la corsa di Maggio e gli inserimenti di Marchisio, oltre alla fantasia e alla sana (sperando che si riveli tale) pazzia di Cassano e Balotelli, coloro che devono trascinarci il più lontano possibile. Non abbiamo fatto tutti i nomi, ma sappiamo di poter contare su una base positiva, seppur non eccellente e che non deve sfigurare di fronte ai mostri sacri spagnoli, quelli del tiki-taka in mezzo al campo, spesso snervante e produttivo per le furie rosse.
Mosse tecniche – Dopo due anni di prove solide, la difesa a quattro è stata bocciata dall’ex tecnico della Fiorentina: i terzini a disposizione hanno caratteristiche prevalentemente offensive, ed in una difesa a quattro, sarebbero state palesi la difficoltà per la retroguardia azzurra. Giusta, allora, la scelta di incrementare il centrocampo e di schierare un centrale difensivo in più: nel caso degli azzurri sarà, a sorpresa, De Rossi. Un esperimento ancora tutto da verificare. Motta è chiamato al ruolo di “lottatore” in mezzo al campo, mentre Marchisio deve replicare quanto di buono ha fatto con la casacca della Juventus, con Pirlo alle spalle pronto a dettare i tempi. Maggio torna nel ruolo che lo ha lanciato nel Napoli, sulla corsia opposta se la giocano Balzaretti e Giaccherini. Davanti invece ci sarà il duo composto da Cassano e Balotelli: due caratteri particolari, due talenti strepitosi. Il primo sembra esser maturato definitivamente, il secondo, dopo anni fatti di genio e sregolatezza, sembra sulla retta via. Parola di Prandelli, che a gara in corso può contare anche sul bomber Di Natale. Staremo a vedere le scelte del mister, alle 18 il via ad un cammino tutto da vivere, in mezzo a tante difficoltà, che dovranno essere sommerse e battute dal calore degli italiani. Tutti insieme, per replicare sogni di gloria ed onorare, fino alla fine, un paese in difficoltà su altri ambiti e che ha voglia di rialzarsi in una competizione “breve”, dove a prevalere non sarà necessariamente la più forte, ma la più brava, concentrata ed anche fortunata nel “brevilineo” dell’Europeo.
Bianco, rosso e verde: i colori che abbiamo il dovere e il piacere di sventolare con quel romanticismo “pallonaro” che ci ha sempre contraddistinti. Il count-down continua incessante, l’esordio è alle porte: avanti Italia!