2015
Atalanta, Percassi a 360°: «Cassano si è proposto, Pirlo un rimpianto»
Il presidente della Dea: «De Roon un futuro leader»
Dallo stadio al mercato, passando per il settore giovanile e tanti altri temi ancora. Presente negli studi di Bergamo Tv, Antonio Percassi, presidente dell’Atalanta, ha affrontato diverse tematiche: «Per quanto riguarda lo stadio – afferma il numero uno della Dea – quest’anno abbiamo fatto un bel passo in avanti, ristrutturando la tribuna centrale. Abbiamo fatto un bel lavoro, togliendo anche le barriere: è diventato uno stadio stupendo. Forse sono di parte, ma è uno tra i più belli d’Europa, perché gli impianti nuovi non hanno una storia alle spalle. Il prossimo step è quello di demolire le curve e rifarle: se troviamo l’accordo con l’amministrazione, il prossimo anno saremo pronti per rifare la Nord. E’ stato presentato un plastico e abbiamo le idee chiare in questo senso».
SOLO NOI – Sul futuro della società nerazzurra, Percassi chiarisce: «Se troviamo qualcuno che vuole inserirsi nel nostro CdA e immettere soldi per la società, allora noi siamo disponibili a prendere in considerazione tale ipotesi. Ma ad oggi non si è ancora palesato nessuno». Così come sugli obiettivi stagionali, idee chiare: «Colpi da urlo? Balotelli non lo abbiamo mai trattato, mentre Antonio Cassano si è proposto. Io, poi, l’ho incontrato al mare e con me è stato molto carino, poi successivamente si è proposto tramite una persona a lui vicina. Ci abbiamo pensato, devo essere sincero, perché il calciatore non si discute, ma la nostra preoccupazione derivava dalla specialità del ragazzo».
BOCIA – «Quello che è successo sabato – prosegue il presidente nerazzurro – è stato esagerato. Il provvedimento nei confronti del Bocia lo ritengo eccessivo, ma se queste sono le regole… Io voglio la pace e non la guerra, per cui noi nei confronti della tifoseria ci poniamo dal punto di vista del dialogo, soprattutto con i ragazzi della Nord. Mi dispiace per quel che è accaduto, abbiamo fiducia e sappiamo che così facendo potremo garantire rispetto a tutti quanti».
RIMPIANTO – Un rimpianto, nella prima gestione, legato ad Andrea Pirlo: «Era un ragazzo, aveva 16 anni e potevamo acquistare il 50% del suo cartellino, ma abbiamo preferito lasciarlo crescere tranquillamente. Soffiarlo al Brescia, a quei tempi, sarebbe stato un grande sgarbo, e il giocatore avrebbe avvertito troppe pressioni».
INGAGGI – «Ogni società – prosegue Percassi riferendosi agli alti ingaggi – sta cercando di ridurre i costi, ma un calciatore va accontentato, altrimenti difficilmente viene a Bergamo. Certo, noi non esageriamo e poniamo determinate condizioni economiche. Belotti? E’ un mio grande rammarico, è un calciatore che mi piace molto e gli auguro di fare una grande carriera al Torino. Il Palermo ha chiesto troppo, aspettando qualche giorno avremmo potuto affondare il colpo».
SVENDUTI – In un anno, l’Atalanta ha detto addio a Consigli, Bonaventura, Baselli e Zappacosta. Ma per Percassi le cessioni sono necessarie: «Oggi come oggi, un giocatore dell’Atalanta ha determinate quotazioni. Noi abbiamo chiesto di più ma non ce li hanno dati, abbiamo proposto i calciatori a squadre più importanti ma non li hanno voluti. Il passaggio di Jack al Milan è avvenuto in extremis, ma non era scontato. Noi abbiamo ottenuto cifre importanti, con cui acquisire altri giocatori. L’Atalanta ha bisogno ogni anno di vendere al meglio, e noi crediamo di avere incassato il massimo di quanto ci avrebbero potuto dare. A centrocampo e anche in difesa siamo diventati più forti. Moralez? E’ arrivata un’offerta importante di una squadra araba, Reja ci ha detto che considerava importante il ragazzo, per cui avremmo dovuto trovarne un altro della stessa qualità. L’alternativa era già pronta, ma siamo felici che Maxi sia rimasto».
IL NUOVO STROMBERG – Tra i volti nuovi, Marten De Roon: «L’ho definito il nuovo Stromberg per l’atteggiamento, è un ragazzo intelligente, educato e con una marcia in più. Ho avuto la fortuna di avere Stromberg nella prima gestione e dico che è in quella direzione. Poi, sul campo è tutto da scoprire, ma è sicuramente un calciatore da Atalanta, mi auguro che possa confermare i miei pensieri. Sartori è stato bravo: ha preso un centrocampista che ci serviva per poco, ma a parlare dovrà essere il campo. Lui può diventare un leader».