Calciomercato, le pagelle: Fiorentina - Calcio News 24
Connect with us

2015

Calciomercato, le pagelle: Fiorentina

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

fiorentina pagellone

Un mercato pieno di insidie, costellato di casi: l’analisi

L’estate vissuta dalla Fiorentina ha regalato tutto ciò di più caotico e complesso il calciomercato possa offrire: trattative saltate all’ultimo momento, o persino oltre, scontri frontali tra la società e i tesserati, umori più che mai volubili della piazza. Del resto trovarsi in una sola sessione con una rosa priva di Neto, Savic, Pizarro, Aquilani, Salah e Joaquin rende complesso rinforzarsi e i viola non hanno seguito il trend di un mercato più ricco del solito, muovendosi in silenzio e arrivando a elementi funzionali al gioco di Sousa e, ancor di più, tentando scommesse più o meno affascinanti. Il tutto col bisogno di ricostruire fondamenta dopo tre anni fortemente segnati dall’era Montella: un altro caso, il suo esonero. I nomi di Suarez e Blaszczykowski sono alla fine i più intriganti e noti, ma anche in tal senso è audace parlare di vere e proprie certezze: il polacco, in particolare, arriva da stagioni complicate, rovinate dalla rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro, nel gennaio 2014.

MIGLIOR COLPO – I nomi che maggiormente possono stuzzicare la fantasia dei tifosi, come detto, risultano quelli di Mario Suarez e di Kuba Blaszczykowski, in cerca di rilancio, ma l’arrivo di Kalinic dal Dnipro sembra aver regalato un elemento già fondamentale e funzionale per il gioco di Sousa. Il croato, già nelle prime uscite, è stato in grado di giocare per la squadra con spirito di sacrificio, conquistando falli a ripetizione e partecipando alla manovra: una manna dal cielo, una lieta novità là davanti. Restando sul reparto avanzato risultano importanti anche i rinnovi di Babacar e Bernardeschi, rinnovi talvolta indicati come in bilico: ora, però, è arrivato il tempo di esplodere definitivamente, di diventare qualcosa in più di una promessa. Babacar, in particolare, sembra ancora stentare a trovare la forma che possa permettergli di conquistarsi un posto da titolare: le prime sensazioni relative all’impatto di Kalinic con la Serie A fanno capire quanto il senegalese debba prepararsi ad una dura lotta. Tornando alle scommesse, numerose, non si può negare che in caso di buona riuscita la stagione viola possa sorprendentemente decollare: le prime avvisaglie lasciano intuire segnali incoraggianti soprattutto sul tecnico Paulo Sousa, ma del resto – come sempre avviene – saranno i risultati a corroborare o interrompere il buon rapporto con la piazza.

IL PUNTO DEBOLE – Esistono due problematiche parallele nel mercato viola: una legata alla forma, un’altra alla sostanza. Il primo è un problema di comunicazione e di atteggiamento, con un profilo battagliero e forte che ha finito spesso per scontrarsi con una realtà dei fatti frustrante e non gestibile: dal caso Salah alle lacrime di Milinkovic-Savic, passando per l’insofferente Joaquin di fine agosto. Le questioni di principio e il calcio, per più ragioni, non riescono a sposarsi. L’impressione è che tante energie siano state spese per domare certe derive e certi capricci, più che su una lucida pianificazione a 360 gradi. Certo la responsabilità non può essere connessa in modo così semplicistico alle scelte della società: sia nel caso di Salah che in quello di Milinkovic-Savic, senza escludere la situazione relativa a Joaquin, hanno giocato un ruolo importante le pressioni dell’entourage e l’atteggiamento dei procuratori, talvolta di vero e proprio ostracismo nei confronti dei gigliati (basti pensare all’avvocato Ramy Abbas, sempre pronto ad esprimersi sui social). Le conseguenze di un simile corto circuito si riflettono sulla rosa: la difesa avrebbe avuto bisogno almeno di un rinforzo in più, il mancato arrivo di Mexes (altro caso di fine mercato) avrebbe richiesto di correre ai ripari. Al contempo si registrano troppe scommesse: Roncaglia e Tomovic non offrono sufficienti garanzie, l’addio di Salah e Joaquin toglie imprevedibilità davanti, le condizioni fisiche di Blaszczykowsi e Rossi destano qualche preoccupazione.

VOTO 5,5 – Acquisti come Astori, Suarez, Blaszczykowski e Kalinic potrebbero far apparire eccessiva un’insufficienza, seppur non grave, ma un simile voto può spiegarsi col mancato arrivo di un centrale e con le troppe scommesse, tra cui inseriamo soprattutto Verdù e Gilberto, che rendono complesso individuare sicurezze e basi solide, dopo tre anni vissuti costantemente ad alti livelli. Non mancano comunque aspetti incoraggianti: Sousa ha già creato empatia con la piazza, Ilicic sembra rinato e il fragile duo Rossi-Blaszczykowsi ha le carte in regola per far vivere bei momenti al popolo viola, sperando che la sfortuna degli anni scorsi – sul piano degli infortuni – resti solo un ricordo lontano.