2015
Pulvirenti: «Il Catania è in vendita. Le combine? Sono stato minacciato di morte»
L’ex presidente degli etnei torna a parlare dopo un anno lontano dai microfoni
Dopo lo scandalo delle partite truccate, l’ormai ex presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, torna a parlare ai microfoni dei giornalisti presso la sede di Torre del Grifo. Ha destato tanta curiosità il ritorno al dialogo del numero uno del club etneo, sia da parte dei tifosi che degli organi di stampa, da tempo tenuti ai margini e privi di poter porgere qualsivoglia domanda alla dirigenza etnea.
CATANIA IN VENDITA – «Volevo comunicare che la Società da oggi è ufficialmente in vendita – esordisce Pulvirenti in sala stampa – . Chiunque vuole trattare, è nella condizione di poterlo fare. Dopo 11 anni di presidenza mi sembra quantomeno doveroso farlo in modo ufficiale. Premetto che su alcuni argomenti non risponderò, dato che ci sono ancora indagini in corso nei miei confronti. L’appuntamento con una cordata interessata all’acquisto era per oggi pomeriggio, ma data la coincidenza con la conferenza stampa, si è deciso di rinviarla a giovedì, nonostante io avessi dato la disponibilità già da domani. L’incontro sarà trasmesso in streaming, dato che questa è una questione pubblica che riguarda intera città».
TRENI DEL GOL – Sulle indagini legate alle combine, il dirigente ammette: «Ero stato minacciato di morte, con lettere molto pesanti. Non ero sereno e ho agito alla luce di questo, chiaramente sbagliando. Avrei dovuto essere più forte in quelle circostanze, ma ne sono stato capace. Le intercettazioni? Danno spazio a molti dubbi. Posso dire di non aver visto alcuna partita in cui il Catania è stato aiutato da questo tipo di sistema. Due partite sono state pagate, Varese e Trapani. Nonostante questo, non mi pare ci siano coinvolgimenti dei giocatori. Per le gare contro Ternana e Latina sono state invece truffato. Questo metodo mi era stato proposto da Delli Carri, mentre non conosce nessuno delle altre persone. Lasciare il Catania? Non lo avrei mai fatto senza le intercettazioni telefoniche. La radiazione? La reputo una pena sportiva eccessiva».
SITUAZIONE ECONOMICA – Sullo stato di salute della Società, Pulvirenti tranquillizza: «Il Catania ha un patrimonio di circa 30 milioni di euro ed è compreso anche il Centro Sportivo di Torre del Grifo, per il quale abbiamo pagato tutte le rate del finanziamento e non ci sono arretrati pendenti. Situazione Windjet? Il Catania è stato sempre regolarmente iscritto. Non ci saranno ripercussioni. Chi mi ha contattato? Ad esclusione dell’assessore Girlando, c’è stato il silenzio assoluto. Smentisco sia l’interesse di Lo Monaco che quello di uno sceicco».
CROLLO IN PICCHIATA – Dopo due annate disastrose, il primo colpevole appare l’ex a.d. Pablo Cosentino, ma Pulvirenti getta acqua sul fuoco: «Cosentino è diventato amministratore delegato del Catania alla fine del campionato di Serie A. Non mi piace scaricare la colpa sugli altri. Se non è stato all’altezza della situazione, la responsabilità è mia, non sua».
NUOVA PELLE – Nei prossimi giorni lo staff dirigenziale verrà delineato, ma Pulvirenti non aggiunge nuovi elementi: «E’ chiaro che sirifonderà completamente il gruppo, sia dei calciatore che dei dirigenti. Probabile che ritorni qualcuno che aveva contribuito in passato. Da qua in avanti, se resterà questa proprietà, sarà questa la strada. Io non sono più il Presidente del Catania. Saranno altri semmai a vendere la Società».
Dal nostro corrispondente
Andrea Mazzeo