Palermo, Zamparini: «Dybala come Messi. Mercato? Seguiamo Araujo e Defrel» - Calcio News 24
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2015

Palermo, Zamparini: «Dybala come Messi. Mercato? Seguiamo Araujo e Defrel»

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Il presidente dei rosanero ha parlato del mercato dei rosanero ma non solo

Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, è intervenuto ai microfoni di “Sky Sport” nel corso del programma “Speciale calciomercato“, per parlare del mercato dei rosanero, di Dybala, dei vari allenatori esonerati in carriera e di tanto altro.

IL MERCATO – «Araujo è un giocatore che stiamo seguendo e che ci piace ma ne stiamo seguendo anche altri, a noi mancano un attaccante e un difensore, vedremo. Defrel? Lo stiamo guardando con attenzione, abbiamo bisogno di un’altra punta da affiancare a Belotti, ma lui, insieme ad altri, è un giocatore interessante. Belotti? E’ un ragazzo che quest’anno può esplodere del tutto e che Iachini può far giocare in maniera diversa, non vorrei che arrivare Araujo e che Belotti faccia la fine dello scorso anno. Nessun giocatore è fuori dal mercato».

DYBALA – «Dybala? Berlusconi lo voleva a tutti i costi, il trattamento economico era migliore di quello della Juventus, il Milan mi dava 40 milioni, la Juve invece 32+8 mentre l’altra squadra era l’Inter, ho ospitato Thohir a casa mia, erano sulla stessa cifra ma con un sistema di pagamento diverso e io non potevo darglielo. I bonus della Juve? Sono sicuri al 95% ma li prenderò dopo 3 anni. Chi è più forte tra Cavani e Dybala? Sono due giocatori diversi: Dybala assomiglia a Messi, è chiaro che se Messi giocasse nel Palermo non potrebbe fare gli uno-due che fa nel Barcellona, ma ora Dybala alla Juventus potrà trovare tanti giocatori che parlano la sua stessa lingua. Qual è il ruolo migliore? L’anno scorso faceva il centravanti svariando su tutto il fronte d’attacco».

GLI ALLENATORI – «Guidolin? Fece 31 punti all’andata e 17 al ritorno e fu esonerato, fu una decisione sbagliata e lo riprenderei anche domani mattina perchè è un grande allenatore ma ora ho Iachini, un allenatore che stimo, e che resterà con me a lungo. Perchè esonero gli allenatori? Per la mancanza di dialogo, bisogna lavorare in team, con tutta la società, lui decide ma deve sentire tutti. Un presidente non deve essere un deficiente, io sono il proprietario, prima di scegliere un allenatore parlo con lui, sento come vuole giocare, che tipo di squadra vuole. Io non ho mai imposto un giocatore o una formazione, io guardo la partita dopo, non in diretta, e poi parlo con l’allenatore. L’esonero di Pioli? Ho grande stima del mister, non si era integrato con la squadra e con il ds Sogliano: è stata una decisione non giusta, il Palermo era una buona squadra che poi si è salvata, la squadra fu eliminata in Europa League e in coppa Italia, non fu un dissidio con me. Ritengo Pioli un signore, mi è dispiaciuto esonerarlo e abbiamo mantenuto i rapporti anche dopo».

LA CESSIONE DI VIDAL – «La cessione di Vidal? La Juventus lo ha ceduto per la cifra ma anche per altri motivi. Marotta sa di perdere un grandissimo calciatore ma bisogna vedere anche cosa ha combinato il cileno negli ultimi due anni, secondo me è stato ceduto per un motivo diverso da quello tecnico».