2015
Tassotti: «Juve con Allegri? Tentazione»
L’ex allenatore in seconda pronto ad una nuova sfida nel Milan
Cambiano le divise, ma non lo stemma: Mauro Tassotti resta al Milan, da viceallenatore è diventato supervisore extra rosa. Dovrà, cioè, monitorare la crescita dei giocatori mandati in prestito e indicare chi è pronto per tornare alla base per evitare nuovi casi Darmian. Fresco di rinnovo fino al 2017, Tassotti è pronto per la nuova sfida: «Avrei anche continuato ad allenare, non ho deciso io di cambiare… Ma questo nuovo incarico non è un ripiego. Lo affronterò con entusiasmo, l’idea mi è piaciuta subito, anche perché continuerò a occuparmi dei nostri ragazzi. Nessuno mi ha obbligato, potevo anche scegliere di stare a casa. E’ normale che un allenatore voglia portarsi dietro il proprio staff», ha dichiarato Tassotti ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
LA SFIDA – Non deve essere stato facile nemmeno per l’amministratore delegato Adriano Galliani annunciare a Tassotti che non sarebbe stato più l’allenatore in seconda. Dopo un attimo di smarrimento, nel quale ha pensato che il mondo che conosceva poteva finire, almeno per un anno, Tassotti ha spiegato in cosa consiste il suo nuovo lavoro: «Dovrò seguire i ragazzi non solo in partita, ma anche in settimana. Valutare come crescono, parlarci, parlare coi loro allenatori. Andrò a trovarli per aiutarli. E a fine stagione dovrò dare dei giudizi, valutare se sono pronti per il Milan. Saranno circa 20-25 giocatori».
RETROSCENA – E’ tempo poi di qualche retroscena, come quelli sul suo mancato approdo da “titolare” su una panchina: «Ebbi l’opportunità quando smisi di allenare la Primavera rossonera. Avevo contatti con alcuni club, ad esempio il Chievo. Alla fine ho deciso di restare per motivi di carattere familiare. Alleno in questo club dal ‘97: se avessero voluto darmi la prima squadra, lo avrebbero fatto. E se me lo avessero chiesto, avrei senz’altro accettato. Ma non me lo hanno chiesto, evidentemente mi hanno sempre ritenuto funzionale nel ruolo di vice. E poi devo dire che è subito andato tutto bene: con Ancelotti sono arrivati grandi successi, ero appagato dal mio lavoro. Mi sono trovato molto bene anche con Allegri. Mi è spiaciuto vederlo andar via ma sono felice che sia andato bene a Torino. Seguirlo? In quel frangente sono stato combattuto, ma andare in un altro club storico, per uno come me con tanti anni milanisti, sarebbe stato molto complicato. Seedorf? Diciamo che c’è stata qualche incomprensione più nella forma che nella sostanza. Inzaghi? Siamo andati d’accordo su tutto, nessun tipo di problema con lui. Sono stato felice di accompagnarlo».
CONSIGLI – Dopo aver applaudito il rinnovo di Mexes, Tassotti ha promosso Romagnoli, che il Milan sta tentando di acquistare dalla Roma. E poi lancia De Sciglio ed El Shaarawy per la prossima stagione: «Se dimostrano di essere quelli che conosciamo, si fa molto prima a tornare in alto. Purtroppo sono stati bersagliati dagli infortuni».