Treni del gol, il Messina: «Totalmente estranei ai fatti»

Sotto inchiesta anche il presidente dei giallorossi, Pietro Lo Monaco

Questa mattina una pioggia di arresti tra i vertici dirigenziali del Catania, tra cui il presidente Pulvirenti e i dirigenti Cosentino e Delli Carri, nell’ambito dell’indagine della magistrature sulla compravendita di partite del campionato di Serie B, in modo da tale da evitare la retrocessione dei siciliani in Lega Pro. Un giro di gare pilotate è quanto emerge dall’inchiesta della procura distrettuale antimafia di Catania che ha accusato gli indagati per frode in competizione sportiva e truffa. Otto partite quelle nel mirino, anche se oltre ai sette arrestati, ci sono una ventina di indagati che hanno ricevuto un avviso di garanzia per altri fatti che non riguardano il Catania. 

LE ULTIME – Tra questi anche Pietro Lo Monaco, presidente del Messina, così come Fabrizio Ferrigno e Alessandro Failla, rispettivamente direttore sportivo e amministratore delegato dei giallorossi dello Stretto. Tuttavia, la società ha risposto attraverso questo comunicato sul proprio sito web: «L’ACR Messina rende noto di prendere atto per quanto emerso oggi, in sede di conferenza stampa, circa le attività di indagine effettuate dalla Procura di Catania e ritiene doveroso precisare la totale estraneità ai fatti contestati dei propri tesserati fermo restando la massima disponibilità a collaborare con l’Autorità Giudiziaria per quanto di eventuale propria competenza».