La Copa América nel vivo e lo scontro eternamente rimandato - Calcio News 24
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2015

La Copa América nel vivo e lo scontro eternamente rimandato

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Copa América 2015, è tempo di eliminazione diretta: Argentina e Brasile solo in semifinale, non ci sarà il faccia a faccia tra Messi e Neymar

La Copa América 2015 entra nel vivo con la fase ad eliminazione diretta: il tabellone dei quarti di finale è stato delineato, da una parte Cile-Uruguay e Bolivia-Perù e dall’altra Argentina-Colombia e Brasile-Paraguay. Ripescate come migliori terze Uruguay e Colombia, ad oggi delusioni della competizione, che se la vedranno infatti con le migliori prime dei tre raggruppamenti e dunque Cile ed Argentina.

BASSA RILEVANZA DEI GIRONI – Vuoi o non vuoi, considerata la formula della Copa América, ai gironi si salvano un po’ tutti: dodici squadre divise in tre gruppi, accedono alla fase ad eliminazione diretta le prime due nazionali dei raggruppamenti e le due migliori terze. Tradotto, la fase a gironi esclude dalla competizione appena quattro squadre: sorte spettata, nell’attuale edizione, ad Ecuador, Messico, Giamaica e Venezuela. A far rumore se vogliamo è il tonfo de El Tricolor messicano, piazzatosi ultimo nel Girone A alle spalle persino del modesto Ecuador (fuori dalla Copa come peggiore terza della competizione) dopo aver collezionato appena due pareggi.

IL TABELLONE – Non ci sarà la finalissima tanto attesa dal mondo del calcio: Brasile ed Argentina, dopo aver saltato il faccia a faccia un anno fa in occasione del Mondiale brasiliano, potranno ora incontrarsi ma non dopo la semifinale. E non prima di aver sbrigato due faccende tutt’altro che agevoli: alla Seleccion toccherà vedersela con la deludente Colombia, salvata dalla sorprendente vittoria ottenuta proprio contro il Brasile, nazionale che non ha affatto brillato finora (piazzatasi terza) ma che vanta talento e numeri per potersi imporre contro chiunque in una sfida singola. La Selecao meno talentuosa della storia dovrà avere la meglio su un essenziale Paraguay: la nazionale di Ramon Diaz ha chiaramente espresso il suo credo, fatto di lotta, sudore e rimonte. Due, contro Argentina (in doppio svantaggio) ed Uruguay, più la vittoria con minimo scarto ai danni della mediocre Giamaica. L’evergreen Lucas Barrios nei panni del trascinatore di una compagine che può infastidire un Brasile rimaneggiato. Dall’altro lato del tabellone situazione più delineata: il Cile padrone di casa avrà il suo primo vero test della competizione contro il deludente Uruguay del deludente Cavani, al Matador la chance per risvegliarsi al momento giusto e sbattere fuori il Paese ospitante. Contesa che con ogni probabilità, considerato l’altro quarto di finale che si disputerà tra Bolivia e Perù, vorrà dire finalissima.

LO SCONTRO CHE NON C’E’ – Scontro/incontro, a volerla dire tutta: gli amici di club, gli alieni del Barcellona Leo Messi e Neymar Jr. che hanno appena fatto incetta di tutto quanto fosse possibile vincere, si sarebbero dovuti incontrare in terra cilena per un faccia a faccia da capogiro. Uno con la maglia numero 10 dell’Argentina e l’altro del Brasile: roba da far fermare il mondo del calcio pronto a vivere una notte magica tutta d’un fiato. Il grande appuntamento, atteso con entusiasmo e dedizione anche e soprattutto un anno fa in terra brasiliana ma mancato per le note vicende toccate in sorte a Neymar (non sapremo mai come sarebbe andata a finire in quella terribile semifinale con la Germania, serata in cui il Brasile privo anche di Thiago Silva si presentò all’appuntamento svuotato di ogni energia psicofisica), non si concretizzerà neanche in Cile. Neymar con i fatti di Brasile-Colombia – una maledizione per l’astro brasiliano incontrare i Cafeteros, la Federazione brasiliana ha scelto di non presentare ricorso alla squalifica di quattro turni inflitta al suo capitano che dunque abbandona anticipatamente il ritiro – perde l’occasione per entrare in scia di Messi e magari mettere la freccia, il mondo degli appassionati deve rimandare ancora. Ce li godremo insieme, per tanto tempo, ma il rammarico resta.