Albertini: «I punti del mio programma…»

Oggi le elezioni per la presidenza federale

FIGC ALBERTINI TAVECCHIO – E’ una giornata cruciale quella odierna per il calcio italiano, perché sono in programma le elezioni per la presidenza federale. Nel caos generale ha provato a mantenere i toni bassi Demetrio Albertini, che ha poche possibilità di vittoria contro Carlo Tavecchio. Ai microfoni del Corriere dello Sport l’ex centrocampista ha illustrato i punti principali del suo programma: «Cultura sportiva, che significa far entrare il calcio nella scuola come attività sportiva e far entrare la scuola nel calcio con le squadre degli istituti; la governance: il mondo calcistico ha due componenti, la professionistica e la dilettantistica, con esigenze strutturali differenti che devono trovare valorizzazione all’interno della Figc, ma come due mondi diversi. Infine il progetto sportivo: si parla della valorizzazione dei giovani e si dovrebbe pensare ad una crescita dal basso verso l’alto mentre oggi avviene in senso contrario. Io dico che le rose Uefa chiuse a 25 con almeno 10 giocatori cresciuti nei settori giovanili italiani siano un modello a cui guardare per realizzarlo».

TEMI CALDI – Albertini, che è convinto di aver maturato l’esperienza necessaria per ricoprire il ruolo di presidente FIGC, ha lanciato un avviso all’avversario: «Se sarò fuori dal consiglio federale, mi piacerebbe vigilare sul programma esposto da Tavecchio perché venga davvero realizzato». E sulla scelta del prossimo commissario tecnico, invece, ha spiegato: «Se pure ho un’idea è logico e giusto che la tenga per me. So che il tema del ct della Nazionale è centrale e non più rimandabile. Mi aspetto che da domani stesso (oggi) a prima di Ferragosto venga fatto. Sono stati il primo a porre il problema e mi sono saltati quasi addosso».