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Champions League

Allegri sbaglia tutto su Son, poi tre minuti terrificanti di Juventus

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La Juventus rispetta il favore del pronostico e porta a casa la qualificazione, nonostante nella gara d’andata con il Tottenham il discorso si fosse complicato

L’accesso ai quarti di finale della Champions League se lo prende la Juventus di Allegri, che nell’arco dei centottanta minuti ha la meglio sul Tottenham di Pochettino e prosegue sul suo sentiero internazionale. Come buona parte degli addetti ai lavori avrebbe pronosticato al momento del sorteggio: c’è anche da dire però che dopo la gara d’andata il discorso qualificazione si era a dir poco complicato. Il 2-2 esterno strappato dagli inglesi allo Stadium imponeva la vittoria ai bianconeri, nello scenario di un Wembley gremito in ogni ordine di posti: non quella che si definisce una passeggiata insomma. Questione ulteriormente condizionata dal vantaggio di Son: a quel punto soltanto due gol – senza peraltro subirne – avrebbero salvato la Juventus. Le firme di Higuain e Dybala regalano il pass per i quarti in una nottata thriller della storia bianconera.

L’errore originario di Allegri: Barzagli su Son

Si resta subito sorpresi di fronte alla formazione ufficiale proposta da Massimiliano Allegri. O meglio, rispetto ad una sua scelta: il ballottaggio difensivo sulla corsia destra tra Lichtsteiner e De Sciglio non se lo aggiudica nessuno dei due ma lo vince a sorpresa Barzagli. Non dunque un terzino di ruolo nella difesa a quattro proposta dal tecnico bianconero, ma un centrale adattato. Non ce ne voglia il diretto interessato, ma peraltro non propriamente nel fiore della sua carriera. L’opposto nel caso specifico è Son: il sudcoreano è in letterale stato di grazia, in un periodo in cui gli riesce davvero tutto. Corre, fa gol, fa assist. L’esito del confronto è praticamente scontato: Son fa a fette la resistenza di Barzagli, costretto sempre e comunque a cedergli passo e terreno. Non può tenerlo in alcun modo, l’esterno del Tottenham fa il bello e cattivo tempo quando desidera e nelle modalità da lui scelte. Si sprecano le situazioni in cui viene generata superiorità numerica, per una larga fetta di gara la grandezza della Juventus consiste nel limitare il passivo ad una sola rete. Quella – neanche a dirlo – messa a segno da Son.

La sostituzione di Allegri

Le non perfette condizioni fisiche di Benatia inducono Max Allegri alla sostituzione che cambierà il corso della gara: Lichtsteiner rileva il centrale marocchino e si appropria della fascia destra, con Barzagli che scala in mezzo nel suo ruolo naturale. Il carattere della contesa muta radicalmente sotto entrambi gli aspetti: partiamo da quello difensivo. Come anticipato, Son è in stato di grazia e continua a giocare una marea di palloni: ma se prima ad ogni occasione imperversava, ora si ritrova a fronteggiare un esterno in grado di seguirlo sul passo. E sostanzialmente di limitarne l’incedere. Non a caso il Tottenham si vede costretto a chiamare in causa i vari Eriksen ed Alli più di quanto abbia fatto fino a quel momento: quando veniva naturale passare sulla propria corsia sinistra per generare situazioni di pericolo. Viriamo sull’aspetto offensivo: contando ora su un esterno di ruolo, la Juventus riesce a sua volta a rendersi offensiva sul suo fronte destro, sfruttando le sovrapposizioni di Lichtsteiner e costringendo il Tottenham ad abbassarsi. Non era accaduto fino a quel momento. Non a caso il gol del pareggio – quello che cambia radicalmente la storia della partita – arriva proprio da lì: Lichtsteiner crossa e…

Terrificante Juventus: tre minuti di follia

Khedira fa la sponda e Gonzalo Higuain si fa trovare esattamente dove deve farsi trovare. Lì c’è lui, sarebbe strano se non ci fosse stato. Ci si dovrebbe interrogare sull’eventuale assenza in quella specifica mattonella di campo in quel preciso istante, non del contrario. La zampata volante sembra di ordinaria amministrazione ma è tutt’altro: Higuain trova la coordinazione per angolare la sua soluzione volante lì dove Lloris non può arrivare. Siamo al 20′ minuto della ripresa, il momento perfetto per invertire la tendenza di una gara che sembrava lentamente incanalata sui binari inglesi: il gol scuote una Juventus stranamente giù di morale rispetto ai suoi standard, fino a quell’istante quasi intimidita dalla verve di un Tottenham intenso ed agonistico e dalle sue assenze nel pacchetto offensivo. Risorse alternative venute meno con gli infortuni di Cuadrado, Bernardeschi e Mandzukic: dettagli che spesso, a questi livelli, fanno tutta la differenza del mondo. Ma non finisce qui: passano appena tre minuti ed Higuain diventa letteralmente devastante, firmando la giocata della partita, quella che manda in visibilio il popolo bianconero. Protezione della palla spalle alla porta, numero clamoroso per innescare Dybala in profondità: il resto lo fa l’altro fuoriclasse di questa Juventus, l’argentino si presenta a tu per tu con Lloris e non trema, spedendo il pallone dritto all’incrocio dei pali. Due ceffoni ravvicinati che avrebbero steso chiunque o quasi.

Juventus in HD: Higuain e Dybala show

Secondo incrocio dei pali, dopo quello centrato appena quattro giorni prima in una partita a sua volta un tantino rilevante nell’ottica scudetto, all’Olimpico sul campo della Lazio quando mancava una manciata di secondi al gong finale. Roba da fuoriserie. Così come roba da fuoriserie è quanto realizzato da Higuain nelle sue condizioni fisiche: fermo ai box da oltre due settimane per l’infortunio rimediato nel derby di Torino, lo tirano su alla meno peggio per metterlo in piedi in vista della gara da dentro o fuori. Quella che indirizza ulteriormente il senso di una stagione. Se questo è il rendimento da infortunato, beh, non c’è che dire… Decisamente poco male. Higuain sembra abituato a fare la differenza in queste condizioni: ricordate lo scontro diretto del San Paolo? Ci si gioca una fetta scudetto e l’argentino si presenta davanti ai suoi ex tifosi con una mano rotta. L’esito della gara: Napoli-Juventus 0-1. Gol, neanche a dirlo, del Pipita. I due fenomeni sudamericani sono oggi gli indiziati massimi ad elevare il tenore della stagione bianconera: quando, già così alto, soltanto la cura estrema dei dettagli può spostare qualcosa. I dettagli oggi in casa Juventus si chiamano Gonzalo Higuain e Paulo Dybala, o Paulo Dybala e Gonzalo Higuain. L’ordine di rilevanza sceglietelo voi, ma da qui non si scappa: aveva destato scalpore la scelta di Allegri di escludere Dybala dalla sua idea di Juventus. Un allenatore è grande in primis se include i suoi calciatori migliori. Se la Joya non lo è, beh, portateci le prove…