Amodio: «Avellino, la solita combattente di sempre. Rastelli sta facendo bene» - Calcio News 24
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2014

Amodio: «Avellino, la solita combattente di sempre. Rastelli sta facendo bene»

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L’ex calciatore dell’Avellino parla della squadra irpina, elogiando Rastelli

Senza dubbio, uno che ad Avellino ha parola in capitolo è Roberto Amodio. In terra irpina dal 1984 al 1990, i magici anni della Serie A e oltre 170 presenze con la maglia dei lupi. Un giocatore, o ex, che a distanza di anni continua a seguire le vicende dell’Avellino. La redazione di CalcioNews24.com lo ha contattato in esclusiva, parlando della formazione allenata da Massimo Rastelli.

Tre vittorie, due pareggi e undici punti che valgono il secondo gradino solitario della classifica: «Sicuramente è un avvio positivo per l’Avellino, considerando che la squadra ha cambiato anche diversi giocatori. Gli elementi che c’erano già hanno fatto integrare al meglio i nuovi arrivati, è fondamentale affinchè si crei un buon gruppo. L’Avellino è combattivo, sempre pronto a ribaltare le azioni. Credo che faccia ben sperare per il prosieguo del campionato».

E a proposito di ribaltamenti, proprio sabato l’Avellino ha rimontato il match contro il Livorno: «Ripeto, le caratteristiche sono quelle di una squadra che combatte. In rosa sono presenti elementi di spessore come Zito o Gomis, un portiere giovane e promettente, ma che l’anno scorso ha lottato nelle zone alte della classifica con il Crotone. L’allenatore è sempre Rastelli che finora ha creato un buon clima. Spero che la tifoseria resti vicino alla squadra, il campionato è lungo e non bisogna farsi illusioni su partenze importanti. Ci saranno momenti meno felici, ed è lì che bisognerà dimostrare la vicinanza».

E su Rastelli chiosa: «Ha fatto benissimo, è riuscito ad attraversare momenti meno felici, in cui mi sono trovato anche io, ad esempio quando l’allenatore è stato messo in discussione. Lui ha avuto ragione, ma anche la società a credere in lui. Sta svolgendo un ottimo lavoro».

Conclude dicendo in merito alle esigenze della piazza: «Ho avuto il piacere di vivere Avellino gli anni della Serie A, il pubblico era determinante. C’erano giocatori reduci da stagioni non positive che si sono riscattati in terra irpina, ma adesso è cambiato tutto. Si vuole tutto e subito e alla squadra non si da il tempo di trovare un equilibrio, si critica molto presto. Avellino ha un passato importante, prima i giocatori davano il massimo perchè sapevano che sarebbero stati ricompensati al meglio. Andare in terra irpina, per le squadre avversarie, non era facile perchè al Partenio le partite si combattevano sempre».