2015
Baselli e Zappacosta: Atalanta, perché lo fai?
Baselli e Zappacosta verso Torino: impostata su certi valori loperazione non convince. AllAtalanta non conviene
Daniele Baselli e Davide Zappacosta verso Torino: l’accordo con l’Atalanta sarebbe stato raggiunto su una base fissa di 10 milioni di euro, importo a cui andrebbe eventualmente aggiunta una porzione variabile di 2 milioni legata a bonus sugli obiettivi complessivi della squadra. Si lavora su ingaggi e volontà dei due calciatori: il Torino cerca il sì dei rispettivi entourage, parrebbe che l’esterno stia prendendo tempo in attesa della chiamata di una big.
REATTIVITA’ TORINO – In via di definizione l’affare che porterà Matteo Darmian a vestire la gloriosa maglia del Manchester United, al club granata ben 20 milioni (che operazione!) di cui parte va immediatamente a finanziare il mercato in entrata: ed ecco le idee pronte, dentro Zappacosta nelle vesti di naturale sostituto dell’esterno in procinto di trasferirsi in Premier League, con lui uno dei centrocampisti più interessanti del panorama giovanile italiano. Il Torino, che ha già riscattato Benassi assicurandosi un prospetto in evidente crescita fisica e qualitativa, acquistato Avelar dal Cagliari ed Obi dall’Inter, rinforza così una squadra già di buon livello: senza dimenticare che, qualora si chiudesse davvero a queste cifre, avrebbe ancora una decina di milioni da investire soltanto grazie all’uscita di Darmian.
LA CRESCITA DI BASELLI E ZAPPACOSTA – Non siamo qui a sindacare sull’eventualità o meno di cedere due pezzi pregiati della propria bottega: non è costume di chi vi scrive fare i conti in tasca alle società, soprattutto se di medio-piccola levatura e pertanto alle prese con complessi vincoli di bilancio, poco sostenute sulla ripartizione dei diritti tv ed in affanno sul settore commerciale e dei ricavi da stadio, ma si può invece dibattere sui parametri dell’operazione. Daniele Baselli, classe ’92, è un centrocampista dal valido presente e certo futuro: si è consolidato con due ottime stagioni in nerazzurro, dove ha messo in mostra doti atletiche, tenacia, senso della posizione e proprietà nel palleggio, quando impiegato con Cigarini abile anche nella scelta dei tempi d’inserimento. Davide Zappacosta, coetaneo del suo compagno di squadra e trattativa, si è reso protagonista di una stagione super: le tre segnature ciliegina su una torta fatta di spinta e sovrapposizioni continue, spiccata predisposizione al cross sia dal fondo che dalla trequarti. Da perfezionare nella fase prettamente difensiva, ma la carta d’identità è dalla sua.
ATALANTA, PERCHE’? – Ed allora perché cedere a prezzi di saldo? Si raccontava con una certa insistenza di come i due identikit fossero in orbita Juventus già nel gennaio del 2014 ed alle stesse cifre, o addirittura maggiori ipotizzando operazioni allora orchestrate con la formula della comproprietà. Baselli e Zappacosta non sono certamente svalutati dall’ultima annata, tutt’altro, e sarebbe lecito provare a trarre un profitto maggiore: tradotto, se proprio vanno ceduti che lo si faccia bene. Dovrebbe aver fatto scuola il recente caso di Giacomo Bonaventura: venduto al Milan nelle ultimissime battute della scorsa sessione estiva di calciomercato per 7 milioni di euro, il suo valore oggi è doppio e dunque qualche errore nella valutazione è stato giocoforza commesso. Sbagliare è umano, perseverare è diabolico: 10 milioni per questo tandem sono pochi, tanto vale tenerli.