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Roma, le prime risposte dalle fasce per Di Francesco

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di francesco roma chelsea-roma

La Roma passa agevolmente al Vigorito: 0-4 al Benevento, hanno deciso le reti di Dzeko e gli autogol di capitan Lucioni e Venuti

Tutto troppo facile per la Roma di Eusebio Di Francesco sul campo del Benevento, vittoria mai stata in bilico e dai chiari connotati sin dalle prime battute della gara. I tre punti giallorossi portano le firme di Dzeko e delle autoreti dei due difensori avversari Lucioni e Venuti, gli altri giallorossi – quelli di Marco Baroni – restano al capolinea, Benevento fanalino di coda della Serie A ancora all’asciutto in termini di punti ottenuti. Roma che invece si porta a quota nove, con la partita da recuperare sul campo della Sampdoria.

Roma, una vittoria di fascia per Di Francesco

Le prime due reti, quella di Dzeko e l’autogol di capitan Lucioni, seguono di fatto un identico copione tattico, a fasce invertite: Kolarov passa agevolmente su Memushaj e Letizia per poi regalare a Dzeko un confetto da scartare, Peres fa lo stesso su Lazaar e Di Chiara e costringe Lucioni – nel tentativo di anticipare il centravanti bosniaco – ad un goffo autogol.  Le sovrapposizioni rispettivamente di Peres su Cengiz Under e Kolarov su Perotti hanno funzionato alla perfezione: due le cause, la prima il livello generale di un avversario che al momento non ha trovato le coordinate per potersi opporre a squadre di un certo calibro, la seconda invece è endogena, interna, propria del calcio di Eusebio Di Francesco. Come dimostra anche lo sviluppo dello 0-4: ancora dalla corsia sinistra, con Kolarov scatenato e la retroguardia campana in tilt. Superati i tempi standard di adattamento ad una proposta calcistica nuova, i calciatori giallorossi stanno iniziando ad eseguire i diktat ricercati dal proprio allenatore: in altre parole, si inizia ad intravedere la Roma di Di Francesco.

Roma avvolgente

Siamo ancora ad un’idea probabilmente: fatta eccezione per Verona e Benevento, contro avversari più strutturati – Atalanta, Inter ed Atletico Madrid su tutti – la naturalezza nello sfruttamento delle corsie laterali non è emersa. Non come auspicato dal tecnico nella costruzione della sua Roma. Ma i giorni passano, gli allenamenti aumentano e la mano di Di Francesco inizia a vedersi: la convinzione è quella di poter impostare il proprio credo su un calcio avvolgente, fatto di rapide sovrapposizioni ed inserimenti dei laterali in area di rigore avversaria, di ampiezza ad ogni costo, anche di lasciare spazi ad avversari che leggono in anticipo determinate trame. Basta guardare Di Francesco scalpitare per comprendere quali siano le indicazioni essenziali che fornisce alla sua squadra: joystick puntato sugli esterni offensivi, li guida manualmente, gli spiega i movimenti sbagliati, quelli che non hanno compiuto e quelli che invece aderiscono alla sua idea di calcio. Alla Roma che ha in mente.

I tagli di Cengiz Under

Ma non solo ampiezza a tutti i costi. Nel primo tempo sono stati frequenti i tagli da destra verso il centro effettuati dalla mossa a sorpresa di Eusebio Di Francesco, quel Cengiz Under riconfermato dopo la discreta prova palesata all’Olimpico contro il Verona. Tanti, in ripetizione, ad onor del vero poco seguiti dai compagni di squadra, anche quando lo spazio per innescare la sua rapidità alle spalle della linea difensiva del Benevento c’era eccome. Altro esperimento nella ripresa è stato quello di alzare la linea difensiva di alcuni metri, fino di fatto a portarla a metà campo: per qualche minuto la Roma si è esposta ad alcune infilate centrali dei sanniti, ma la scarsa incisività degli attaccanti del Benevento ha vanificato le situazioni di gioco. Lavori in corso insomma per la Roma che sarà, quella di Eusebio Di Francesco. Premesso ulteriormente il valore dubbio del test odierno, i primi segnali iniziano ad arrivare. Notte fonda per il Benevento, ma non sono certamente queste le sfide da cui può passare il campionato degli uomini di Baroni. Chiamati però a rialzarsi presto: la Serie A non aspetta.