Brasile Svizzera 3 episodi che non hai notato - Calcio News 24
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Brasile Svizzera 3 episodi che non hai notato

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Brasile-Svizzera è stata una sfida intensa colma di episodi. Eccone tre che sicuramente non hai notato, o forse sì

Ogni partita del Mondiale vive anche di un effetto trascinamento di quelle precedenti. Brasile-Svizzera non sfugge alla regola e – di conseguenza – in Italia l’abbiamo vissuta anche attraverso alcune lenti precostituite, con le quali abbiamo osservato alcuni episodi.

1) Il rodeo. Il ct del Brasile Tite ha definito così il comportamento al quale è stato sottoposto Neymar in Brasile-Serbia. Nulla di tutto questo si è registrato in Brasile-Svizzera, dove i falli dei rossocrociati sono stati distribuiti in maniera più democratica. Il candidato principale doveva essere Vinicius jr., che in effetti si era già “meritato” un colpo dopo appena 20 secondi in seguito a un’accelerazione. Ma la Svizzera è un Paese neutrale, ha agito più di organizzazione che di aggressività ogni qualvolta ha potuto. Sul gol di Casemiro neanche un
intero esercito avrebbe potuto interrompere un’azione così perfettamente eseguita.

2) La pippa. Il dibattito sul valore di Richarlison da noi lo ha impostato Cassano e il suo famoso giudizio, confermato nonostante il gol meraviglioso in rovesciata e una media realizzativa chi in verde-oro tradurrebbe il contrario. Quanti italiani hanno pensato alla stessa cosa al primo corner, quando il centravanti del Tottenham ha bucato un colpo di testa piuttosto facile? E quanti hanno però apprezzato come – a prescindere dalla doppietta del primo incontro – abbia lavorato per la squadra, tra pressione e palloni protetti col fisico? In ogni caso, una risposta possibile è arrivata anche dai suoi colleghi di reparto: Tite li ha messi tutti in campo, ma a decidere l’incontro c’è voluto l’uomo che sta davanti alla difesa meglio di ogni altro.

3) Il derby di sinistra. Altro filtro interpretativo è lo Juve-Toro giocato dagli esterni bassi sulla fascia mancina. Alex Sandro non piace (più) ai tifosi bianconeri, che anzi si chiedono come mai in nazionale appaia così sicuro. Rodriguez è una certezza granata, solo leggermente incrinata nell’ultimo periodo dove Juric non sempre l’ha messo nell’undici titolare. Nessuno dei due ha fatto cose meravigliose, nessuno dei due ha commesso errori da rimarcare. Proprio come l’ultimo derby, certamente non memorabile.