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Buon compleanno a… Alireza Jahanbakhsh

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Jahanbakhsh

Oggi Alireza Jahanbakhsh compie 30 anni. Vi arriva da campione d’Olanda, dopo avere vissuto una stagione decisamente da ricordare tra le tante in carriera

Oggi Alireza Jahanbakhsh compie 30 anni. Vi arriva da campione d’Olanda, dopo avere vissuto una stagione decisamente da ricordare tra le tante in carriera. Col club, per l’appunto, ha conquistato un campionato nel quale la squadra di Arne Slot era partita da outsider. E il suo contributo ha avuto certamente un peso. Alireza non è più quel giocatore che in Eredivisie, nel 2017-18, con l’Az Alkmaar si guadagnò il posto più alto del podio tra i goleador, mettendosi alle spalle in virtù dei suoi 21 gol gente del calibro di Steven Berghuis, il compagno di squadra Wout Weghorst, il futuro napoletano Hirving Lozano o l’intramontabile Klaas-Jan Huntelaar, per fare un po’ di nomi nella classifica cannonieri. Ed è vero che nel Feyenoord 2022-23 hanno centrato di più la porta Gimenez, Danilo, Kokcu, Szymanski e Paixao, che sono andati oltre le sue 8 realizzazioni. Ma il gol, dice una legga antica e sempre valida, oltre a contarsi si pesano. E almeno due, fatti tra il minuto 81 e il quinto di recupero di Feyenoord-Psv alla ventesima giornata, sono stati una delle motivazioni che spiegano l’andamento del torneo in una direzione invece che in un’altra.

Perciò, poca nostalgia verso quell’attaccante dalla doppia cifra sul quale il solito Giuntoli per il Napoli aveva pensato, quasi fosse un Kvaratskheila in anticipo (foneticamente lo è, tra difficoltà di scrittura e di pronuncia, ma quello è solo un nostro limite).

Lo Jahanbakhsh che conta è quello di oggi, o meglio di ieri, che il tecnico butta in campo per risolvere una situazione intricata, che vede i padroni di casa perdere con la formazione di Eindhoven per 2-0. La sconfitta non comporterebbe la perdita del primato, si limiterebbe a vedere il vantaggio un po’ più assottigliato. Ma darebbe tutt’altro contorno alla concorrenza perché già all’andata la formazione guidata da Van Nistelrooij ha prevalso 4-3 ed è stata l’unica a piegare il Feyenoord, 6 punti su 6 darebbero il morale e la convinzione per crederci fino in fondo. C’è l’assalto, dalle parti del portiere Benitez. Ma non bastano 30 tiri per trovare il varco fino a quando, su un cross di Idrissi, Alireza arriva a schiacciare di testa in terzo tempo. Per poi ripetersi con la soluzione più difficile, quando ormai il cronometro urla che non c’è più tempo e con un destro a giro va a mettere la palla in buca d’angolo.

Un caso, il miracolo di una partita speciale, l’aggiornamento del software del goleador che fu? Oppure c’è qualcosa che fa di lui l’uomo della Provvidenza? Non paia un’esagerazione, visto che 5 giornate prima il Feyenoord sta incappando in uno scivolone in quel di Utrecht ed è già lui, su un cross anche in quel caso di Idrissi, ad approfittare di una corta respinta e a trovare la via della rete con una gran botta in perfetta coordinazione. E visto che la soluzione funziona, anche con l’Az Alkmaar, prima contro seconda due settimane dopo il pareggio con il Psv, mette la propria firma e sempre in una situazione di svantaggio. Insomma, una specie di Mr.Wolf di Tarantiniana ispirazione, arriva e risolve i problemi. E sono punti, punti che a metterli in fila fanno la differenza.

Una spiegazione un po’ off a tutto questo, che va oltre le coordinate del calcio olandese, risiede nell’esperienza accumulata da Jahanbakhsh complessivamente. Stiamo infatti parlando di un calciatore che con il suo Iran ha preso parte a 3 Mondiali e – con amarezza parlando – fate un po’ i conti (molto facili) e trovate un po’ quanti giocatori delle nostre parti possono dire altrettanto.

Sono 10 anni di nazionale che, messi insieme a tutti gli altri pezzi di carriera vissuta, tra i quali 3 anni in Premier League con il Brighton, possono aiutare a spiegare il cambio di pelle di Alireza, passato dall’essere un bomber di quantità a un giocatore che arriva puntuale nei momenti che contano. E che, altro aspetto fondamentale, gioca per gli altri: nel Feyenoord l’anno scorso nessuno ha prodotto il suo numero di assist. Tra poco lo vedremo in Champions, non ci ha mai giocato, sarà il suo nuovo territorio da esplorare.