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Buon compleanno a… Houssem Aouar

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Oggi Houssem Aouar compie 25 anni. Dopo 7 anni trascorsi nel Lione, da domani sarà ufficialmente un giocatore della Roma, il club che è riuscito ad aggiudicarsi le sue prestazioni

Oggi Houssem Aouar compie 25 anni. Dopo 7 anni trascorsi nel Lione, da domani sarà ufficialmente un giocatore della Roma, il club che è riuscito ad aggiudicarsi le sue prestazioni dopo un lungo corteggiamento che diverse società e per un tempo non banale hanno avuto nei suoi confronti.

Di lui si è parlato a lungo del corteggiamento da parte della Juventus in stagioni passate, quando in Champions League si era fatto notare. Più recentemente, oltre al Milan, sembrava che in Premier ci fosse l’Arsenal ad essere interessato. E non tantissimo tempo fa, quando il Real Madrid era guidato da Zinedine Zidane, si era scritto di un’offerta importante dalla Spagna, alla quale il Lione aveva saputo resistere.

Oggi c’è da ritenere che sarà uno dei giocatori sui quali converranno grandi aspettative non appena riprenderà l’attività agonistica. Il sito del club giallorosso, al momento del suo acquisto, lo ha presentato sottolineando alcuni aspetti del percorso fin qui intrapreso:
1) Con Dybala potrebbe stabilire una connessione preziosa. Questo lo diciamo noi, ispirati da ciò che è stato messo in testa alla sua biografia: «Dopo avere dati i primi calci nel Villeurbane United Football Club, a 11 anni passa nelle giovanili del Lione. La sua trafila nell’OL è brillante, a 16 anni guida la squadra alla conquista del campionato francese Under 17, realizzando 25 gol e servendo 16 assist. A Lione viene soprannominato “la Pepite”. La Pepita. Fa il suo esordio in prima squadra il 16 febbraio 2017, nell’andata dei sedicesimi di Europa League contro gli olandesi dell’AZ Alkmaar. Con il Lione ha giocato 233 partite, con 41 reti e 34 assist all’attivo».
2) Le responsabilità del numero. «Nel Lione eredita la maglia numero 8 da Tolisso. E la 8 è una maglia sacra, da quelle parti: era stata di Juninho». A Roma è un altro il dibattito, ovvero chi mai potrà un giorno indossare il 10 di Totti: Aouar non ne sarà coinvolto ed è meglio così.

3) Dicono di lui. Tra i vari pareri espressi nei suoi confronti spicca quello del suo ex allenatore Bruno Genesio: «Mi ha stupito la sua capacità di restare freddo e gestire le emozioni. Non si può fare sempre la cosa giusta in campo, ma lui non si nasconde mai. Questo è il marchio di fabbrica dei grandi giocatori». Una valutazione importante: non poche volte il suo ipotizzato arrivo in Italia rientrava, almeno secondo la critica, nel novero di quei giocatori che si pensa che facciano la differenza. L’idea che il franco-algerino possa trovare in José Mourinho il tecnico in grado di portare a maturazione il suo talento è alquanto intrigante, farà parlare e scrivere tanto. Ancor più perché l’ultima stagione di Aouar non è stata all’altezza delle precedenti: una misera rete – in Montpellier-Lione, 16 partite in campo e solo 6 dall’inizio. Infortuni vari e condizione non approssimativa l’hanno zavorrato dopo anni con ben altro ruolino di marcia.

Houssem se n’è andato via dal luogo dove è nato e cresciuto e dall’unica squadra nella quale ha giocato non in maniera semplice. Ha affidato a una lettera i suoi pensieri: «Oggi è giunto il momento di voltare pagina e di aprire un nuovo capitolo alla mia storia». Questa partenza, l’avevo immaginata molto diversamente e molto prima».

Se l’incipit fa trasparire una certa amarezza, il finale potrebbe valere come modulo da riproporre per tutti coloro che crescono in una società e finiscono per andarsene via a parametro zero: «Verrà il giorno in cui la verità finirà per irradiare le guerre di ego che hanno impedito la conclusione di ogni accordo. Questa trasparenza io la devo alla mia anima e ai miei sostenitori». Se Roma riuscirà a riempire il cuore e la testa di Houssem di altre immagini, vivremo certamente una storia appassionante.