Buon compleanno a... Marco Marchionni
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Buon compleanno a… Marco Marchionni

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Gli auguri di compleanno di oggi a Marco Marchionni, ex centrocampista della Fiorentina e della Juventus. I dettagli

Oggi Marco Marchionni compie 43 anni. Quelli come lui, ti sembra che vivano sempre in campo, spinti da una passione per il pallone che rotola che non conosce sosta. Da un po’ di tempo fa l’allenatore impegnandosi in realtà di prestigio per cercare di farle rialzare da momenti difficili: lo ha fatto a Foggia, quindi a Novara.

Esperienze formative per uno che da giocatore ha disegnato una carriera lunga 20 anni, misurandosi in contesti diversi. É partito dai Dilettanti con la squadra di Monterotondo, dove è nato. Poi, progressivamente, ha acquisito credibilità e notorietà che lo hanno portato anche alla maglia della Nazionale e al servizio in tanti club: Empoli, Parma, Piacenza, nuovamente Parma, Juventus, Fiorentina, un ulteriore ritorno con i ducali, Sampdoria, Latina e Carrarese. Praticamente impossibile trovare qualcuno che non parli bene di lui, così come viceversa. A ogni passaggio, Marco è apparso grato per quanto fatto, ancor più quando gli è capitato di rievocare alcuni momenti anni dopo.
L’occasione della vita è stata la Juventus. O, meglio, doveva esserlo, se non si fosse trovato nel corso di un’estate traumatica dal far parte della squadra campione d’Italia (e sgomitare per un posto) a diventare uno dei leader di una formazione chiamata a risalire dall’inferno della Serie B: «Il primo obiettivo che ci siamo posti è stato quello di far sparire i punti di penalizzazione. Non era facile, specialmente all’inizio anche perché più vincevi più si restava in fondo e si vedevano gli altri andare via. Comunque non abbiamo mollato. Quella squadra ha totalizzato una novantina di punti sfiorando i 100. Aveva una qualità ma anche una mentalità straordinaria». In quel gruppo Marchionni si ritaglia uno spazio importante, anche quando nel biennio successivo è Claudio Ranieri a guidarlo dalla panchina: «Una persona trasparente, che mette tutti sullo stesso piano per centrare l’obiettivo». L’uscita di scena del mister, a conti fatti una soluzione sbagliata, spezza un percorso in crescita, per presenze e rendimento. In viola l’esterno riparte alla grande, nel 2009-10 realizza ben 7 reti, il suo massimo in carriera, dimostrando di essere nel pieno della sua maturità tecnica e agonistica. A Torino, dove lo hanno scaricato attratti da Felipe Melo, qualcuno ha modo di pentirsi, quel contributo di serena affidabilità manca.
Superati i 30, e lasciata Firenze, Marco ha la forza di non mollare per stare ancora nel calcio che conta.

Lo fa a Parma, la città più frequentata, il suo ricorrente ritorno: «Questa la sento come casa mia. Anche far parte della squadra che festeggia il centenario è una bella soddisfazione». In alcune occasioni ne diventa anche il capitano. Quando segna al Torino, La Gazzetta dello Sport saluta l’exploit evidenziando nella giocata «doti vecchie e nuove». Come dire: Marchionni ci sa fare, sa capitalizzare tutta l’esperienza acquisita e ha modo di stabilire connessioni non banali, ad esempio con Antonio Cassano. Del resto, già ai tempi della Juventus, marco stravedeva per il genio barese, tanto da pronunciare un’affermazione forte e tutt’altro che scontata: «Per le doti tecniche Cassano è un giocatore da Juve, è un campione giovane mentre Del Piero è affermato. Antonio però può essere l’erede del nostro capitano». Proprio l’animatore più vivace della Bobo Tv è il principale sponsor del suo ultimo approdo in Serie A: la Sampdoria.

I due non si incroceranno in blucerchiato e Marchionni non riesce a incidere, gioca pochissimo, capisce che non è più il suo livello e che è necessario scendere di categoria per proseguire a stare comunque dentro il campo. Augurargli che presto trovi una squadra dove mettere a frutto tutto il suo lavoro, comprese le tante osservazioni dei grandi mister con i quali ha convissuto, è il minimo per una giornata come questa.