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Buon compleanno a… Yacine Adli

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Yacine Adli

Oggi è il compleanno di Yacine Adli, centrocampista del Milan, arrivato nel mercato estivo scorso senza trovare spazio

Oggi Yacine Adli compie 23 anni. La sua avventura al Milan potrebbe interrompersi proprio in questi giorni, diversi club sono sulle sue tracce: Lille, Siviglia ed Eintracht Francoforte. Come dire: nonostante un ultimo anno trascorso in Italia senza soddisfazioni e con scarsissime possibilità di mettersi in mostra, il francese di origini algerine non ha perso d’interesse per club di ben 3 campionati diversi, pronti a fare una nuova puntata e scommettere sul suo talento. Un anno fa, di questi tempi, il precampionato stava alimentando di speranze il suo presente. Quel tempo, oggi, sembra decisamente lontano.

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A Milano ha collezionato 6 partite, disseminate qua e là, per poco più di due ore di gioco, trascorse senza lasciare una vera traccia di sé. Non è detto che la sua vicenda sia esemplare delle difficoltà di inserimento nel calcio italiano o specificamente in una big e ancora di più in una grande con lo scudetto sul petto e l’incapacità di fare altrettanto. Con tutte le difficoltà, quindi, che ci si porta addosso, il mister che si azzarda fino a un certo punto a fare affidamento sui nuovi, la paura che ti suscita San Siro o più in generale un gruppo dove molto presto capisci che sbagliare è umano ma non puoi farlo molto. E, tanto per osservare chi ti sta vicino, anche chi è arrivato con una fama e aspettative per ben più robuste come Charles De Ketelaere finisci nella stessa ombra, tra la bocciatura e l’emarginazione.

E pensare che due anni fa Yacine viene suggerito a Milan con parole decisamente convinte. Lo fa Marco Simone, ex bomber del Diavolo e conoscitore del calcio d’Oltralpe per una serie di esperienze da allenatore, che su La Gazzetta dello Sport lo descrive così: «È un giocatore completo, bravissimo nelle due fasi. Costruisce, recupera, fa tutto con coraggio. Ha qualità tecniche notevoli, tiro, dribbling. Se è già pronto per il Milan non lo so, ma certamente è un talento di grande prospettiva». Non solo, aggiunge che è ideale come profilo di centrocampista che non esiste molto in Italia: «È un giocatore moderno, box to box. Parte da dietro e lo trovi in attacco: ha ottime qualità offensive, gli appartengono i colpi del trequartista. Ha lo spunto, l’ultimo passaggio, sa essere presente in area». Infine, ci mette il carico, dimenticando quella lezione – ma lui se lo può permettere, non fa che dare pareri gratuiti – che ogni paragone può essere una pietra messa al collo del giocatore che tutto deve ancora dimostrare: «Per movenze quando gioca basso e per il tocco di palla posso dire che somiglia a Pirlo. Davanti è più incisivo di Rabiot, così come nell’uno contro uno».

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Adli arriva al Milan e a rafforzare il concetto, oltre che ad assolvere a posteriori chi lo ha voluto, c’è l’intervento sempre sulla Rosea da parte di Jean-Pierre Papin: «Senza dubbio è la scelta giusta per il futuro, il Milan ha messo le mani su un giocatore di grandissima qualità. È un profilo che può occupare più posizioni a centrocampo. Può giocare sulla fascia destra, da trequartista o come mezzala. Ha una tecnica incredibile e velocità di pensiero. Anni fa lo notai in una partita dell’Under 17 francese contro la Germania, mi dissi: “Questo ragazzo farà strada”. Se devo trovare un limite è che difende ancora troppo poco, e sappiamo quanto questo aspetto sia diventato importante nel calcio di oggi, anche per un giocatore che ha compiti più di fantasia».

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Non tanto tempo fa, pareva che Yacine rimanesse in Serie A, mandato in provincia a curare il suo mal d’Italia. Che sia qui o altrove, l’importante è rivederlo all’opera quanto prima. Con la convinzione e quei numeri che a Bordeaux dicono che non erano pazzi tutti coloro che ci hanno creduto e magari non hanno ancora cambiato idea, il tempo per ritrovarlo a buoni livelli c’è ancora. In America ha giocato contro la Juve, mettendo a segno il suo rigore. Magari è un segno di inversione di tendenza…