2016
Gelo Genoa: pochi soldi per il mercato
Via Pavoletti e Sogliano, monta la tensione dei tifosi verso il club
Non sta vivendo una situazione semplicissima il Genoa, che con le nuove regole per l’iscrizione alla Serie A più stringenti dovrà mettere a posto il bilancio in tempi brevi (ai rossoblu è già stata negata per il secondo anno di seguito la licenza UEFA per debiti pregressi). Quest’anno i rossoblu hanno incassato 36,8 milioni di euro, ovvero circa 3,5 in più dell’anno scorso: non fosse arrivata l’ultima sconfitta contro l’Atalanta a fine campionato, il Genoa avrebbe adesso in cassa altri 2 milioni di euro, ma questa è un’altra storia. Di sicuro c’è il fatto che i soldi in casa rossoblu, per il momento, non bastano: nè la dimostrazione l’affare Gianluca Lapadula col Pescara per cui ad oggi il Genoa non ha fondi necessari per pareggiare l’offerta da circa 15 milioni del Napoli. Non ci sarebbero fondi necessari nemmeno per pareggiare l’offerta della Juventus per Gianluca Caprari, altro gioiellino del Pescara valutato una decina di milioni: si dovrà insomma ricorrere alla cessioni per portare denaro fresco in cassa, ma in un clima diventato molto incandescente.
GENOA: ADDIO PAVOLETTI E SOGLIANO, TIFOSI CONTRO IL CLUB – I tifosi ieri hanno appeso fuori Villa Rostan e in vari punti della città uno striscione con su scritto: “Fabrizio – Milanetto, via dal Genoa”. Il riferimento è a Fabrizio Preziosi, figlio del presidente, e Omar Milanetto, capo degli scout rossoblu, ritenuti i responsabili dell’attuale situazione tecnica del Genoa e dell’addio di Gian Piero Gasperini. Enrico Preziosi, dal canto suo, ha più volte mostrato tensioni col il tifo genoano negli ultimi mesi, che esige di più: la situazione è tesa. Arriverà la cessione di Leonardo Pavoletti: su di lui adesso c’è il Milan, difficile invece lo scambio con Filip Djordjevic della Lazio (il biancoceleste ha un ingaggio davvero troppo alto). Con Pavoletti dovrebbe salutare anche il direttore sportivo Sean Sogliano, che lunedì vedrà Preziosi: Sogliano chiede più poteri sul mercato, ma difficilmente, riporta Il Secolo XIX, li otterà, viste le esigenze economiche.