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Juventus, ora ti serve un attaccante

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Conti in casa Juve: a Massimiliano Allegri occorre una punta

In casa Juventus lasciò decisamente sorpresi – in occasione della recente sfida di campionato con la Lazio – il passaggio ad un 4-2-3-1 interpretato in chiave prettamente offensiva: Khedira e Pjanic, non propriamente due mediani d’interdizione, a schermare la difesa e tutti gli attaccanti a disposizione in campo. Fatta eccezione per il rientrante Marko Pjaca.

LA SOLUZIONE – Dunque Massimiliano Allegri optò per una linea di tre uomini super offensivi alle spalle del riferimento centrale: Cuadrado sulla corsia destra, Mandzukic su quella sinistra, Dybala nel mezzo a fare da raccordo tra centrocampo e Gonzalo Higuain. Una mossa che in tanti bollarono come decisamente scriteriata o quantomeno troppo rischiosa se presentata contro avversari tatticamente strutturati, ma che ha funzionato sia contro la Lazio che ieri nella vittoria ottenuta in Coppa Italia con il Milan di Montella. Quando da un indizio si è passati a due e da due – come si suol dire – ad una prova: la Juventus di Allegri si è decisamente trasferita sul 4-2-3-1?

SERVE UN ATTACCANTE – Se così fosse, e dunque se l’intenzione sia quella di continuare su questo impianto tattico come base di riferimento, alla Juventus servirebbe (se vogliamo clamorosamente) l’innesto di un attaccante. Non potrebbe bastare Pjaca come unica soluzione alternativa: non per il suo livello intendiamoci, il croato farà presto parlare di sé potete giurarci, ma in primis per una carenza numerica – se giochi con quattro attaccanti non puoi averne a disposizione appena cinque – e poi per una questione di ruoli. Ad esempio mancherebbe di fatto una reale alternativa alla prima punta Higuain. Per spiegarci ancora meglio: qualora fosse questa la scelta definitiva, anche e soprattutto per provare a dettare voce grossa in Champions League, alla prima assenza di peso il tecnico bianconero sarebbe costretto (non per proprie intenzioni) a ridisegnare nuovamente la squadra tornando su uno dei moduli finora impiegati.

A MENO CHE ALLEGRI… – A meno che non sia una variante del tutto momentanea e che dunque le intenzioni restino sulla logica di un’alternanza tra 3-5-2 e 4-3-1-2, come fondamentalmente accaduto in tutta l’era Allegri. O che, ancor meglio, il recente 4-2-3-1 sia da intendere come un’ulteriore variante tattica nel complesso di una squadra che così facendo potrebbe scendere in campo secondo tanti vestiti differenti e dunque sorprendere l’avversario già dall’inizio. Questo è l’aspetto positivo della situazione in essere, la negatività sarebbe invece data dalla difficoltà in tal modo di costruire una reale identità tattica alla squadra. Si è parlato spesso del confronto in termini di gioco con il Napoli di Sarri, che è così evoluto anche perché non si smuove da un impianto (il 4-3-3) oramai consolidato. La Juventus di Allegri invece muta perennemente. La versione superoffensiva è quella che probabilmente più delle altre scalda l’animo dei suoi supporter e che avvicina la Juve a concetti europei.