2015
11 colpi che potevano essere
Ibra all’Arsenal, Bale al Milan, Neymar al West Ham: cosa poteva essere
Secondo il fisico austriaco Erwin Schrodinger ed il suo “paradosso del gatto”, non puoi dire che una cosa è vera, o altrettanto non vera, sin quando non l’hai potuta certificare con assolutà certezza. Tanto per farla semplice, diceva Schrodinger, se chiudi un gatto in una scatola con una pistola attivabile da un sistema chimico ad atomi, non puoi dire che il gatto è morto o non lo è sin quando la scatola non è aperta. Fino a quel momento dunque è la legge probabilistica a farla da padrona: ci sono le stesse probabilità che gli atomi si siano dischiusi, attivando il sistema della pistola e uccidendo il povero gattino, piuttosto che no. Ecco, per Schrondiger in quel momento, per paradosso, per quanto ne sappiamo il gatto è sia vivo che morto e, aggiungiamo noi, non è escluso che in un universo parallelo quel gatto possa essere vivo e vegeto, mentre in un altro ancora moribondo, mentre in un altro ancora stramorto da un pezzo…
LE 11 VOCI DI MERCATO CHE POTEVANO VERIFICARSI DAVVERO – Applicando la stessa legge al calcio, esistono serie probabilità che da qualche parte dell’universo ci sia un mondo in cui Lionel Messi è il capitano del Real Madrid, Mario Balotelli il centravanti del Poggibonsi e Cristiano Ronaldo un comune mortale che non riesce a pagare il mutuo. Allora pensateci un po’: cosa sarebbe successo se tutte le voci di mercato degli ultimi anni, anche le più improbabili che avete sentito, si fossero davvero realizzate? Cosa sarebbe successo se, per la legge delle probabilità, Francesco Totti da piccolo fosse finito alla Lazio e non alla Roma? Abbiamo stilato una lista di rumors di mercato che potevano realizzarsi. Potevano sì, ma ovviamente non è successo: eppure in un mondo parallelo da qualche parte nell’universo, chissà…
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ROBERT LEWANDOWSKI AL BLACKBURN ROVERS – Corre l’anno 2010 e Lewandowski è il promettente attaccante 21enne del Lech Poznan, in Polonia. Il Blackburn Rovers, club decadente con un passato glorioso alle spalle destinato di lì a non molto alla retrocessione, presenta per lui un’offerta tra oltre 5 milioni di euro. Affare fatto, volo prenotato, quando ecco la fatalità: Lewandowski sta per andare in Inghilterra, ma il vulcano islandese Eyjafjoll ci mette lo zampino eruttando con tutta la sua foga. Ve lo ricordate, sì? E’ lo stesso che porta alla cancellazione dei voli di mezza Europa, costringendo il Barcellona, mezzo stanco, a recarsi a Milano in pullman per la semifinale di Champions League contro l’Inter di Josè Mourinho. Tra i tanti voli cancellati anche quello che poteva portare Lewandowski ad essere la nuova punta del Blackburn Rovers: Mourinho ringrazia ancora oggi, gli inglesi maledicono la sorte.
ANDRIY SHEVCHENKO AL WEST HAM – Anno 1995, il West Ham sente parlare per la prima volta di questo bel giovanotto ucraino di belle speranze. Cosa succede poi? Lo racconta Harry Redknapp, allora manager proprio degli “Hammers”: «Ero a Londra ed io e Frank Lampard Senior (padre dell’attuale centrocampista dei New York City ed osservatore del West Ham, ndr) fummo avvicinati da questi due furfanti che dicevano di poter fare un po’ di affari in Ucraina. Sinceramente, anche un po’ per paura, rimanemmo lì a dare un’occhiata ai ragazzi che ci proponevano. Uno di questi, con la Dynamo Kiev, aveva segnato contro le riserve del Barnet: volevano 1 milione di sterline per lui. Frank disse che erano troppe (occhio allo scaricabarile, ndr): io non lo sto incolpando, perché lo lasciai fare, ma quel ragazzo era Andriy Shevchenko». Pochi anni dopo arriverà il Milan: stammi bene Harry.
CRISTIANO RONALDO ALL’ARSENAL – E’ il 2003 e Cristiano Ronaldo è uno dei migliori giovani in circolazione: alla fine in estate ci vede giusto il Manchester United, ma appena qualche mese prima anche l’Arsenal del talent scout per antonomasia Arsene Wenger aveva messo gli occhi su di lui. Wenger racconterà qualche anno dopo: «Ronaldo era già con me al campo di allenamento: gli mostrai le strutture e gli diedi la maglietta che aveva già il suo numero dietro. Alla fine è stata solo una questione di prezzo tra noi e lo Sporting Lisbona: certo, Cristiano ha dimostrato di essere un grosso affare (il Manchester United lo pagherà poco più di 15 milioni di euro, ndr), ma in verità il prezzo che noi avevamo trattato era molto più basso, diciamo un terzo». Bravo il tirchio.
RIVALDO AL BOLTON – Nel 2004 il Bolton Wanderers è un club di tutto rispetto della Premier League che ha annoverato tra gli altri, tre le proprie fila, giocatori come Jay-Jay Okocha, Youri Djorkaeff e Fernando Hierro (chi prima, chi dopo): insomma, non se la passa male. Dopo la breve avventura al Milan (e la parentesi senza mai giocare al Cruzeiro) Rivaldo pare deciso a rilanciarsi in Europa e dichiara nel corso di una intervista: «Ho scelto: voglio andare al Bolton per portarlo per la prima volta in Europa nella sua storia. Per me è un momento emozionante». Tutto molto bello, non fosse che, pochi giorni dopi, il brasiliano ex Pallone d’Oro firma con i greci dell’Olympiacos. Oh, capita di cambiare idea, che ci volete fare…
STEVEN GERRARD AL CHELSEA – Che vi dobbiamo dire… Poteva succedere. La leggenda del Liverpool Gerrard era veramente vicino al Chelsea. E’ l’estate 2005, “Stevie-G” aveva appena vinto la Champions League in maniera leggendaria, con tanto di rimonta storica sul Milan, quando ai “Reds” arriva un’offerta da quasi 50 milioni di euro di Roman Abramovich, neo-padrone dei “Blues”. Il Liverpool dice di sì, perché va bene l’amore per la maglia, ma i soldi sono soldi, Steven ci pensa, pare propenso a dire di sì, poi cambia idea all’improvviso e rifiuta il trasferimento. Tenetevi i soldi, l’amore non si compra.
NEYMAR AL WEST HAM – Parliamone: ce lo vedete Neymar spaccare in due Londra con le sue finte? Magari non con la maglia del West Ham… Eppure qualche anno prima un suo illustre predecessore argentino, tale Carlos Tevez, aveva lasciato il Sudamerica per vestire la maglia degli “Hammers”. Nel 2010 il 18enne Neymar èappena esploso con la prima squadra del Santos: il West Ham si precipita in Brasile con una proposta da 15 milioni di euro. Lo stesso padre (e manager) di Neymar ammette che la proposta degli inglesi è molto buona, poi però non succede più nulla. Nyemar lascerà il Santos per il Barcellona sola tre anni dopo. Col senno del poi, malissimo non glie è andata, ecco.
ZLATAN IBRAHIMOVIC ALL’ARSENAL – Carisma e personalità da vendere anche quando non era nessuno: di Ibrahimovic si può dire tutto, tranne che non fosse uno con gli attributi anche da giovane, anche quando a 19 anni Arsene Wenger lo chiama per un provino con l’Arsenal (anno 2000). Zlatan non ha giocato molte partite in prima squadra con il Malmoe, in Svezia, ma ha talento e soprattutto le idee molto chiare: i tecnici dell’Arsenal gli danno una maglia, Ibrahimovic si fa anche una foto con essa (che passerà alla storia), poi però la doccia gelata. Wenger gli comunica che non è ancora un giocatore dei “Gunners”, ma dovrà prima effettuare un provino. Zlatan getta la maglia, si alza e sbatte la porta dicendo: «Zlatan non fa provini». A metà tra le realtà e la leggenda, ci piace immaginare che sia andata davvero così.
ZINEDINE ZIDANE AL NEWCASTLE – Storia confermata dall’ex procuratore ed intermediario inglese Barry Silkman, nel 2010. Nel 1996 Zinedine Zidane, talentuosa stellina del Bordeaux, può arrivare al Newcastle per la misera cifra di 1.6 milioni di sterline. Gli osservatori delle “Magpies” scovano il giocatore (ma non solo loro), lo segnalano e, con il permesso del club, lanciano l’offerta. Il Bordeaux ci pensa un po’, un attimo che basta a Luciano Moggi per rilanciare: 7,5 miliardi di lire e tante care cose. Zidane va in bianconero: sì, ma quello della Juventus, non quello del Newcastle.
PAUL GASCOIGNE AL MANCHESTER UNITED – Anno di grazia 1988, Paul Gascoigne è uno dei migliori giovani emergenti del pianeta: reduce da tre stagioni di lusso col Newcastle, si precipita su di lui il Manchester United di quella vecchia (allora mica tanto) volpe di Sir Alex Ferguson: il 21enne Paul è lì lì per firmare, anche se in quel periodo lo United è lontano dai fasti del passato (e del futuro). Tempo di una notte: arriva l’offerta del Tottenham, che rapisce “Gazza” e lo porta a Londra. Da allora Ferguson ha imparato la lezione, state tranquilli.
DIEGO MARADONA ALLO SHEFFIELD UNITED – Anche uno dei più forti giocatori di sempre (per molti il più forte in assoluto), poteva finire in una squadra, come dire… modesta? Nel 1978 lo Sheffield milita in seconda divisione inglese, ma mette sul piatto 200mila sterline per il giovane fenomeno dell’Argentinos Juniors, Diego Armando Maradona (allora appena 17enne): l’idea c’è, ma mancano le risorse, visto che gli argentini chiedono una comissione aggiuntiva per il trasferimento di Maradona a cui gli inglesi dicono di no. Opteranno alla fine per l’acquisto di un altro argentino, Alejandro Sabella (futuro c. t. della “Seleccion” finalista mondiale lo scorso anno) per 160mila sterline. Con tutto rispetto per Sabella, s’intende, ma che boiata ha fatto ‘sto Sheffield?
GARETH BALE AL MILAN – Per l’amor di Dio, il Milan di affaroni ne ha fatti parecchi, ma pure di cavolate. La più clamorosa degli ultimi anni riguarda probabilmente Gareth Bale, uomo entrato nel record come il più valutato al mondo (100 milioni di euro dal Real Madrid nel 2013). Nel 2009 i rossoneri valutano un’alternativa sulla fascia destra a Gianluca Zambrotta e si sondano due piste: Lorenzo De Silvestri della Lazio e Bale, giovane gallese che fa panchina al Tottenham. Gli “Spurs” lo valutano 10 milioni di euro circa, ma il Milan deve prima fare cassa con la cessione di Marek Jankulovski che, nemmeno a dirlo, non parte e lascia così bloccata la pista. Se Jankulovski fosse andato… “affanculovski”, chissà. Ma credeteci, in un mondo parallelo, per la legge delle probabilità, il paradosso del gatto di Schrodinger e tutto quello che vi pare, Bale oggi in un universo parallelo sfreccia sulla fascia di San Siro al posto di Ignazio Abate.