2012
Calcioscommesse, Paniz: “Conte, 4 mesi ad un innocente”
CALCIOSCOMMESSE JUVENTUS PANIZ – Intervistato da Tuttosport, l’onorevole Paniz ha discusso di uno dei temi più caldi del calcio italiano, il calcioscommesse, focalizzandosi, in particolare, sulla vicenda relativa ad Antonio Conte, sul quale stamane si esprimerà il Tnas in modo definitivo.
Buongiorno onorevole Paniz, questa mattina si conoscerà il destino di Antonio Conte: alle 10.30 il Tnas si esprimerà in modo definitivo sulla sua squalifica. Lei, da avvocato ed esperto di questioni juventine, cosa si aspetta?
«Partiamo dal fondamentale concetto che Conte è totalmente innocente per me che, figlio di una cultura garantista, non vedo prove di responsabilità contro di lui. Non può esserlo, quell’abnorme non poteva non sapere con il quale lo accusano. Quindi per me dovrebbe essere assolto. Purtroppo, temo che per il Tnas l’assoluzione rappresenti un atto di coraggio notevole perché non solo andrebbe contro quanto sentenziato dalla Figc, ma andrebbe a scardinare certi principi della stessa giustizia sportiva, invertendo – per esempio – l’onere della prova che per i codici dello sport impone all’imputato di dimostrare la propria innocenza in modo ancora più efficace di quanto faccia l’accusa. Insomma, mi aspetto una sospensione di quattro mesi».
Un buon compromesso?
«Per certi versi sì, anche se stiamo sempre parlando di una condanna senza prove certe. Si tratta di un compromesso frutto di scelte che oggi possiamo definire sbagliate».
A cosa si riferisce?
«Al tentativo di patteggiamento. Intendiamoci, parlo con il senno di poi e, all’epoca, quella strada aveva più o meno convinto anche me. Ora però è chiaro che si trattò di un errore, considerata l’innocenza di Conte bisognava avere l’incoscienza giuridica di affrontare l’iter processuale. Lì si sarebbe potuto far pesare maggiormente quanto è emerso a favore di Conte, dal caso Mastronunzio che può diventare un boomerang per la giustizia sportiva fino all’incongruenza del non poteva non sapere che vale per lui e non per Mondonico, tecnico dell’AlbinoLeffe, in posizioni identica e certamente non meno carismatico all’interno dello spogliatoio del suo club».
Lei, intanto, si è mosso per cambiare le regole della giustizia sportiva.
«Sono stato promotore di un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro dello sport Gnudi che ha come argomento le violazioni della Costituzione da parte di alcune norme della giustizia sportiva che lede il diritto alla difesa. La presunzione di colpevolezza che sottende ai codici sportivi va contro la Costituzione e, pur avendo un loro ambito e le loro leggi, le Federazioni devono rispettare la Costituzione che è sopra ogni ordine. Tengo a precisare che l’interrogazione è stata firmata da altri cento parlamentari di ogni gruppo politico e di ogni… fede calcistica, questo per sottolineare come il problema sia trasversale e non solamente una sensibilità di un partito o di alcuni tifosi».
Che conseguenze potrà avere?
«Dal punto di vista pratico si tratta di un messaggio molto forte lanciato alle istituzioni, a partire dal Coni e dalla Figc, perché si rendano conto di come le loro norme violino gravemente la carta costituzionale. Oltretutto la storia recente, mi riferisco per esempio a Calciopoli, ci ha insegnato come lasciare più spazio alle difese possa garantire processi più giusti. E quindi anche nel loro interesse modificare le loro leggi. E non solo sul diritto alla difesa. Anche il meccanismo della responsabilità oggettiva è completamente da rivedere».
In molti sono perplessi di fronte al fatto che la pena di Conte è stata immediatamente esecutiva, con il risultato che, in caso di proscioglimento del Tnas, il tecnico si ritroverebbe ad aver scontato due mesi di squalifica in modo del tutto gratuito.
«Nella giustizia ordinaria, d’altra parte, esiste la carcerazione preventiva che, se vogliamo, può essere anche più grave in caso di proscioglimento, visto che è stata comminata senza un giudizio, mentre tutto sommato Conte ha già avuto due gradi di giudizio. Nel penale esiste, comunque, il diritto a chiedere i danni per ingiusta detenzione e quindi, in teoria, potrebbe esserci una richiesta danni anche da parte dell’allenatore juventino».
Pensa che questo possa essere un ulteriore freno per l’assoluzione nella testa dei giudici del Tnas?
«Non credo. Non ho mai visto un giudice che si fa condizionare da questo fattore. Se si convince dell’innocenza, certamente non è frenato dall’ipotesi di una richiesta danni. E penso che i giudici della giustizia sportiva siano persone esperte e degnissime. Sono gli strumenti a loro disposizione che vanno cambiati e adeguati».