Carraro e l'idea del Governo: le sue parole su Abodi e la scelta
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Calcio italiano

Carraro: «Abodi conosce bene il calcio, ma come può pensare a un ente super partes se è espressione del governo? Non esiste in nessun Paese»

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Andrea Abodi

Franco Carraro, ex presidente della Figc e non solo, ha parlato al Corriere della Sera dell’idea del Governo di mettere un organo di controllo nel calcio

Franco Carraro è stato presidente della Figc, della Lega calcio e del Coni, oltre che politico di lungo corso. Al Corriere della Sera ha commentato l’ipotesi di un controllo governativo sui bilanci dei club.

LA CONTRADDIZIONE«In nessun grande Paese del mondo occidentale, esiste un organo politico che controlla i conti delle società di calcio e basket. Come si può definire l’agenzia che il ministero dello Sport ha in mente di istituire come ente super partes? Come può esserlo se è espressione del governo?».

LA COVISOC«Intanto voglio dire che la Covisoc non è un organismo dittatoriale. In base a una legge varata sotto il governo Berlusconi, le sue decisioni possono essere impugnate davanti al Collegio di Garanzia del Coni, al Tar del Lazio e al Consiglio di Stato, ben tre gradi di giudizio».

I CONTI DEL CALCIO«Innanzitutto chiariamo un concetto: sorrido quando leggo del posticipo delle scadenze fiscali concesso ai club. É stato accordato a causa dell’emergenza Covid ed è stato riconosciuto ad ogni settore economico del Paese, anche in misura maggiore. Poi c’è un altro aspetto. Nell’immaginario collettivo lo Stato finanzia lo Sport, ma casomai è il contrario. E poi lo Stato retrocede una piccola parte di quanto incassa attraverso i giochi e le scommesse. Qualche società guadagna dal calcio ma la maggior parte sono in perdita: chiedete alle famiglie Sensi e Moratti, ad esempio. Voglio dire che gli errori di gestione li pagano le società, non ricadono sugli altri».

CONSIGLI AD ABODI«Conosce bene il calcio, è stato presidente della Lega di B tra i vari incarichi. Il governo deve avere l’interesse sociale a che lo sport sia ordinato e certamente la sua organizzazione è migliorabile. Ma pretendere che la gestione del calcio così come del basket, che ha peraltro un ritorno di immagine inferiore a quello del pallone, passi sotto il governo è inaccettabile».