2012
Catania, Barrientos: “Attenzione al Cagliari”
CATANIA BARRIENTOS – Il Catania deve invertire la rotta in campionato, dove è grande con le grandi e si dimostra squadra piccola con le piccole. Barrientos, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha analizzato il momento del club etneo: «Contro una parigrado come il Cagliari dobbiamo mettere la stessa attenzione e determinazione che usiamo contro avversari importanti. Perché noi siamo sempre gli stessi ma dobbiamo tenere alta la tensione e l’attenzione anche contro le piccole».
Dopo i 4 punti contro Udinese e Lazio questo è un esame di laurea?
«Una vittoria ci permetterebbe di avvicinare il nostro obiettivo».
Un altro tabù è la gara in trasferta: come vive quest’attesa?
«Io non avverto alcuna differenza, il mio allenamento e il mio atteggiamento psicologico sono sempre gli stessi, almeno per me».
Influisce anche il calore del pubblico amico?
«No, non è una questione di spinta e di sostegno anche se è vero che tutti gli avversari che arrivano al Cibali hanno molto rispetto di questa squadra e di questo stadio».
Contro la Juve ha giocato in copertura, questo ha potuto influire sulla sua prestazione?
«A me piace giocare e basta, se il tecnico mi mette in porta non sarebbe un problema, se non ho giocato bene è stato per motivi indipendenti dai moduli o dalla tattica».
A Cagliari mancherà Bergessio, un problema in più per voi?
«Parliamo di un giocatore importante ma anche Morimoto e Doukara sono bravi e hanno i numeri per non far rimpiangere Bergessio».
Il Catania viene da una vittoria con 4 gol realizzati, il Cagliari da una sconfitta in cui ne ha subiti 4: aiuta psicologicamente?
«Non conta il passato: il Cagliari merita la massima considerazione».
Cosa teme di più del Cagliari?
«E’ una squadra compatta, capace di lottare per 90 minuti e noi dobbiamo tenere lo tesso ritmo».
Tutti parlano del tridente offensivo del Catania come di un’arma micidiale, questo può complicare il vostro compito?
«Sono sorpreso, è la prima volta sento questo discorso, chiedo scusa, ma non leggo i giornali. Comunque non penso sia così perché abbiamo giocatori importanti in ogni reparto».
Da 3 anni il Catania ha la stessa intelaiatura di gioco e siete l’identica squadra dello scorso campionato: un bel vantaggio, no?
«Sì, il fatto di conoscerci bene è un particolare molto importante che ci consente di trovarci a occhi chiusi: fa la differenza».
Castro dice di studiare alla scuola Barrientos: un onore ma anche un concorrente in più per lei?
«Parliamo di un giocatore fortissimo che deve imparare non solo da me e ha tutto per diventare importante».