2013
Catania, Pulvirenti: «L’obiettivo resta la salvezza»
CATANIA PULVIRENTI – Antonino Pulvirenti non si lascia trascinare dall’entusiasmo derivante dall’ultimo campionato, chiuso all’ottavo posto, e vede la salvezza come unico obiettivo possibile per il Catania. Il presidente rossoazzurro, intervistato per l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, ha anche rivissuto i primi dieci anni alla guida del club etneo, che ha portato grandi emozioni, ma anche la tragedia della morte dell’ispettore Raciti, al termine del derby del 2007 contro il Palermo: «L’obiettivo è crescere sempre, partendo dal mantenimento della categoria che per un club medio piccolo equivale a vincere uno scudetto. Firmerei per arrivare di nuovo ottavo? Domanda insidiosa alla quale rispondo che noi non possiamo competere con le 7 squadre che si sono piazzate davanti e se ci mettiamo anche l’Inter diventano 8, ma con le altre 12. Nello stesso tempo dico però che non dobbiamo porci limiti. I primi 10 anni al Catania? Ho coronato il sogno di guidare la squadra per la quale ho sempre fatto il tifo. Riuscendo per altro a fare crescere il club dal punto di vista patrimoniale e delle strutture. Il vanto per me non è tanto l’ottavo posto , ma essere uno dei tre club di Serie A con i conti a posto e non solo da quest’anno, ovvero riuscire a coniugare la passione agli investimenti e alla crescita. Il campionato più emozionante? Il secondo, cioè quello della promozione in A 22 anni dopo l’ultima retrocessione. Però posso assicurare che ogni volta che guardo il Catania giocare per me è un’emozione che si rinnova. Quello più duro? Anche qui la risposta è facile: il 2 febbraio del 2007, quando morì l’ispettore Filippo Raciti. In quel momento e nel resto del campionato avvertivamo l’ostilità di tutti e precipitare in B avrebbe potuto significare sparire. Ciò non toglie però che il dramma vero l’ha vissuto la famiglia Raciti.»