Chiellini fa 100 con l'Italia: «Un onore. Ecco perché non mi sono ritirato» - Calcio News 24
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Chiellini fa 100 con l’Italia: «Un onore. Ecco perché non mi sono ritirato»

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Le parole di Giorgio Chiellini, pronto a collezionare la presenza numero 100 con la maglia della Nazionale italiana

Giorgio Chiellini è pronto a scendere in campo per la 100esima volta con la maglia della Nazionale. Il difensore, sabato prossimo contro il Portogallo, entrerà nel club dei centenari e quest’oggi ha parlato a Sky Sport del suo traguardo: «Il 19 novembre del 2004 ho fatto l’esordio e se tutto va come deve andare il 17 novembre del 2018 farò 100 partite. Qui si è oltre il sogno che si fa da bambino perché uno sogna di giocare, di fare la A, di andare in Nazionale, ma le 100 presenze sono tanto oltre. C’è tanto lavoro dietro questo traguardo. La maglia azzurra è speciale perché non ti identifichi in un club, rappresenti la tua Nazione, fai vivere emozioni a tutta una Nazione e questo ha qualcosa di impareggiabile: la tensione che si prova con la Nazionale non si prova nemmeno nelle partite importanti con i club».

Chiellini ripercorre le tappe della sua carriera in maglia azzurra: «Italia-Svezia? E’ un rammarico, non potrò fare più un Mondiale. Una non qualificazione, due eliminazioni al primo turno, sicuramente qualche rammarico ce l’ho però nel complesso porterò tantissimi ricordi, tantissime cose belle da questa grande avventura. Si può migliorare anche a 34 anni, me l’hanno insegnato in tanti, per ultimo Buffon. Capitano? La fascia è un simbolo, ogni squadra ha tanti capitani e ognuno deve dare il suo ingrediente per formare la giusta alchimia. A questa età non puoi fare programmi a lungo termine ma voglio andare avanti pensando convocazione dopo convocazione. Perché non mi sono ritirato? Ho fatto una riflessione molto lunga: la Nazionale non si può rifiutare, non si può scegliere se andare o non andare, finché il ct ti chiama, hai un obbligo morale di rispondere. Cosa ha distrutto la mancata qualificazione al Mondiale? Dentro di noi tanto, è un vuoto che ci portiamo dentro. La speranza è che serva per ripartire, ripartendo dalle basi. Non è tutto nero come vedevamo un mese fa ma le partite con Ucraina e Polonia non cambiano nulla, dobbiamo andare avanti con serenità e fiducia».