2015
Meggiorini: «Chievo, obiettivo salvezza»
L’attaccante sull’assist di tacco: «L’avesse fatto Totti se ne parlerebbe per mesi»
Ha le magie dei brasiliani, ma è italianissimo: Riccardo Meggiorini e quel suo assist di tacco per Alberto Paloschi hanno fatto il giro del mondo. La sua geniale follia non ha incantato solo il pubblico del Bentegodi ed, infatti, sono molte le telefonate ricevute dall’attaccante del Chievo Verona, che ai microfoni di Tuttosport ha parlato della sua prodezza: «Questo colpo è stata la conseguenza della mia idiosincrasia ad utilizzare il piede destro e quindi mi sono dovuto inventare qualcosa per colpire la palla di sinistro. Il pallone arrivava lungo e lento, ho avuto il tempo di guardare chi c’era al centro dell’area ed ho colpito col tacco. Mi è andata bene. Certo, so bene che se una roba del genere l’avesse fatta un campione assoluto come Totti se ne parlerebbe per mesi interi ma io sono soddisfatto così. L’importante è che vinca il Chievo non che si parli del sottoscritto».
UMILTA’ – A condire il tutto c’è il primato del Chievo, ma Meggiorini preferisce non farsi prendere dalle vertigini e restare realista: «Si sono giocate soltanto due giornate, troppo presto per esprimere giudizi o per fare previsioni. In Italia si fa presto a esaltare una squadra così come a deprimerla. Nel nostro campionato non è mai facile per nessuno imporsi. Basti vedere l’Inter, squadra farcita di campioni, che ha faticato in casa contro l’Atalanta ed ha sudato parecchio a Modena contro il Carpi. Abbiamo fatto bene, sicuro, ma è solo l’inizio», ha spiegato l’attaccante, che ha svelato un segreto del club clivense, cioè l’umiltà.
IN PANCHINA – L’altro è Rolando Maran, che ha creato un gruppo robusto e al tempo stesso armonico, nel quale ogni calciatore può mettersi in mostra per esaltare le proprie qualità: «Da quando è arrivato al Chievo ha dato fiducia a tutti, ha risollevato giocatori poco considerati ed ha creato un gruppo solido e compatto. Maran sa come gestire uno spogliatoio e come sfruttare al meglio le nostre caratteristiche. Cosa ha in comune con Ventura? Grinta, personalità, cultura del lavoro e quella insopprimibile voglia di non mollare mai. Poi sotto l’aspetto tattico sono molto diversi. Ciascuno ha le sue idee e le porta avanti com’è giusto che sia».
TRA SOGNI E PASSATO – Meggiorini, che si è descritto più consapevole dei suoi mezzi ed è convinto di essere nella realtà giusta, si sente più maturo. Ora, dunque, può sognare la Nazionale: «In fondo sognare non costa niente e se uno dimostra certe cose poi può essere anche premiato». Poi ha fatto un tuffo nel passato e ha parlato del Torino, dove ha vissuto due anni e mezzo splendidi: «Con Ventura ho sempre avuto rapporti ottimi così come con il gruppo. D’altronde mi ha aiutato parecchio a crescere, ero stato con lui già al Bari. Ho lasciato il Torino senza alcun problema e sono approdato al Chievo dove mi trovo benissimo. Qui sono felice. Fischi? Erano legati ai numeri, segnavo poco. Ma a livello generale con la tifoseria ho sempre avuto un buon rapporto. E colgo l’occasione ringraziare il presidente Urbano Cairo che ha voluto complimentarsi con me per quanto sto facendo al Chievo. La sua telefonata mi ha fato un enorme piacere. Io ricambio augurandogli altri 10 anni di presidenza Toro ricchi di gioie e soddisfazioni».
OBIETTIVI E SFIDE – In progressiva crescita la squadra granata, a cui ha fatto i complimenti per le mosse sul mercato e il lavoro svolto finora. Meggiorini, però, resta concentrato sul Chievo Verona: «Il nostro obiettivo è la salvezza. Poi, una volta raggiunti i 40 punti vedremo e tutto quello che verrà sarà in più. Non so dove si posizionerà il Torino, mi auguro molto in alto». E dopo la sosta arriva una sfida delicata, quella contro la Juventus: «Bruttissimo cliente, soprattutto in questo momento. Ma abbiamo ancora 10 giorni per prepararci…».