2014
CN24, il pagellone di mercato: Hellas Verona
Bilancio in positivo e campioni alla corte di Mandorlini: Iturbe è solo un lontano ricordo
CALCIOMERCATO HELLAS VERONA SERIE A – L’organizzazione prima di tutto. Dopo aver stupito al ritorno in Serie A, sfiorando un’incredibile qualificazione ai preliminari di Europa League, l’Hellas Verona riparte. Cambiando tanto, tantissimo. E, soprattutto, facendo leva sul ‘tesoretto’ ricavato dalle cessioni di due tra i principali protagonisti della scorsa stagione: Juan Manuel Iturbe, ceduto alla Roma per una cifra vicina ai 22 milioni di euro (gli altri 7 sono finiti nelle tasche del procuratore, che deteneva il 30% del cartellino del calciatore) e di Romulo, che la Juventus pagherà intorno agli otto milioni. Un gruzzoletto che Sean Sogliano, rimasto alla corte di Setti nonostante il pressing del Milan e di Barbara Berlusconi, ha saputo reinvestire nel miglior modo possibile. Come? Mettendo a disposizione di Andrea Mandorlini un mix perfetto di calciatori: dall’esperienza di Rafa Marquez, Javier Saviola, Bosko Jankovic e Nenè alla gioventù di Nico Lopez, Mattia Valoti, Pierluigi Gollini, Ivan Martic, Frederik Sorensen e Antonio Luna, senza dimenticare chi, come come Panagiotis Tachtsidis e Lazatos Christodoulopoulos, ha una grande voglia di mettersi in mostra dopo una stagione, quella passata, condizionata da molti – troppi – alti e bassi. Nel complesso, comunque, il popolo scaligero ha ben accolto le operazioni di mercato della dirigenza, nonostante lo scetticismo iniziale dovuto agli addii di Fabrizio Cacciatore e Michelangelo Albertazzi, entrambi persi alle buste.
IL MIGLIOR ACQUISTO – Rafa Marquez, campione indiscusso. La miglior risposta possibile agli scettici – sì, qualcuno ha mosso critiche all’acquisto per via dell’età, visto che il prossimo febbraio saranno 36 le primavere dell’ex Barcellona -, il messicano l’ha data sul campo, dove, in carriera, si è sempre fatto apprezzare per le sue enormi qualità. In pochissime settimane, Marquez è già riuscito a diventare il leader della difesa scaligera: senso della posizione, personalità e, soprattutto, eleganza. Le doti messe in mostra a Bergamo, alla prima ufficiale del Verona nel nuovo campionato: Denis prima e Bianchi poi non hanno praticamente mai visto palla. Niente di strano, se di fronte hai Rafa Marquez…
LA PEGGIOR CESSIONE – Non una, ma tre. Di fatto è stato completamente smantellato l’out destro della squadra di Mandorlini: Cacciatore, Romulo e Iturbe hanno cambiato aria. Inutile sottolineare che, dei tre addii, quello dell’argentino sia il più importante. A dispetto della giovane età – 21 anni appena compiuti – Iturbe era già diventato il leader di del team gialloblu, per le sue caratteristiche comportamentali – spirito di sacrificio e grande tenancia – oltre che per le qualità tecniche. Numeri alla mano, l’operazione del Verona è stata impeccabile: Sogliano ha realizzato una plusvalenza di circa otto milioni di euro. Non male, considerando che, per riscattare il cartellino del giocatore dal Porto, ha sborsato ben quindici milioni.
LA POSSIBILE SORPRESA – Partiamo da un presupposto: Rafa Marquez e Javier Saviola non possono essere considerati sorprese. Il loro talento è sotto gli occhi di tutti e dunque escono di diritto da questa particolare gara. Può essere, invece, l’anno di Jacopo Sala, un calciatore su cui Mandorlini ha puntato molto. Lo ha voluto la scorsa stagione, nella quale lo ha inserito gradualmente in squadra. Adesso – parola del tecnico – è arrivato il momento di fare il salto di qualità, al Bentegodi, dopo aver girovagato per il mondo. Scuola Atalanta, a soli 16 anni Sala è passato al Chelsea, prima di trasferisi, poco più che ventenne, all’Amburgo.
VOTO 7 – Vendere bene, acquistare altrettanto bene, riuscendo ad avere un bilancio in positivo di circa cinque milioni di euro: missione compiuta. Nonostante i tanti cambiamenti – trentasette operazioni (escluse quelle giovanili) tra entrate e uscite -, la dirigenza dei veneti è riuscita ad allestire una rosa altamente competitiva. Ovviamente il responso finale lo darà il campo, ma i presupposti – considerata anche la prova di Bergamo – sono assolutamente positivi. Ripetere il cammino dello scorso anno non sarà semplice, ma a Verona i tifosi sognano: l’Europa, in fondo, non è così irraggiungibile…