CN24, il pagellone di mercato: Milan - Calcio News 24
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2014

CN24, il pagellone di mercato: Milan

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Galliani ha alternato mosse un po’ illogiche a colpi eccezionali in entrata e in uscita: ecco le pagelle del Milan

I SOGNI AIUTANO A VIVERE – Negli ultimi giorni di calciomercato Adriano Galliani, neppur troppo modestamente, si è paragonato a Robert Redford. Sia chiaro che a livello fisico le somiglianze sono poche, torna tutto quindi se diciamo che l’ad del Milan ha fatto riferimento al personaggio interpretato dall’attore in I tre giorni del condor. Da qui anche il soprannome Condor, che magari non è come Magno o Superman, ma comunque è un nickname che può starci. Il Milan infatti alla fin della fiera ha fatto un calciomercato soddisfacente, sono più gli aspetti positivi che quelli negativi e, come volevasi dimostrare, il fu uomo della provvidenza Galliani ha tirato fuori un po’ del vecchio smalto negli ultimi giorni di trattative. I tifosi ormai hanno un vero condottiero in panchina, dopo anni con Allegri e l’interregno dell’incompreso Seedorf. La prima giornata ha mostrato un Milan grintoso come non si vedeva da secoli, Inzaghi potrebbe essere davvero l’acquisto decisivo. Sebbene sia da apprezzare soprattutto il mercato in uscita: Coppola, Gabriel, Constant, Birsa, Emanuelson, Balotelli, Vergara, Kakà, Robinho, Vilà, Nocerino, Traoré e Matri ceduti, un capolavoro d’arte povera. Attenzione però perché ci sono state molte pecche, una delle quali far stare in ansia i tifosi per tre mesi tre, in attesa di capire se Mandzukic o Biabiany avessero accettato o meno il Milan. Sappiamo come è andata a finire.

IL MIGLIOR ACQUISTO – Dicevamo, mentre l’anno scorso il Milan si interrogava su chi mettere in attacco tra Matri, Birsa e Robinho, stavolta ci sono Menez, Fernando Torres e Bonaventura oltre ai soliti noti. Proprio il Niño Torres è il punto cruciale di una campagna trasferimenti che rischiava in attacco di bloccarsi per il mancato addio di Balotelli, ma poi è arrivato San Rodgers e il resto è storia recente. Se avete un profilo Facebook o Twitter o comunque un minimo di vita sociale, saprete che Torres non è poi considerato l’attaccante più forte al mondo. Preso dal Chelsea a peso d’oro, ha sempre deluso in Blues e non ha mai mostrato le doti da bomber eccezionale dei tempi del Calderon o di Anfield. A San Siro la musica può cambiare, perché in rossonero doveva già arrivare ai tempi di Contra e anche perché Torres è quel che passa al convento: se a Londra la concorrenza era spietata così come i tifosi, a Milano può paradossalmente giocare più tranquillo con il solito Pazzini a dargli fastidio, infortuni permettendo. Potrebbe essere l’anno di Torres, uno che non ha via di mezzo: o rivoluziona l’attacco del Milan – e ha le qualità tecniche per farlo – o smentisce clamorosamente chi lo elogia e continua sulla falsariga degli ultimi tre anni.

LA PEGGIOR CESSIONE – Fino all’altro ieri non c’erano tra i tifosi del Milan malumori per una qualsivoglia cessione. Per una volta il club del Portello aveva agito con raziocinio potando i rami secchi e soprattutto snellendo un organico corposo in vista del minor numero di competizioni da affrontare. Sono andati via quasi tutti, e questo è un bene, ma la mossa di cedere Bryan Cristante è ancora un punto interrogativo. Il Milan è sopravvissuto a cessioni ben peggiori (alcune delle quali quando ancora c’era Capello) ma l’addio dell’italo-canadese non sconfinfera i tifosi: perché venderlo per sei milioni di euro e parlare ancora di progetto giovani? Sbandierare il fiore all’occhiello del settore giovanile per poi venderlo l’ultimo giorno di mercato prendendosi solo offese su Twitter? Chissà, magari ha ragione ancora una volta Galliani, visto che Cristante è stato idolatrato da chiunque ma nel Milan ha giocato solo quattro gare in carriera, finendo in panca pure con Inzaghi. Ai postumi l’ardua sentenza.

LA POSSIBILE SORPRESA – Il Milan è un’incognita, chiariamoci. La prima giornata è una solida base su cui costruire fantasie nella settimana della sosta per le nazionali, ma ancora non sappiamo se questa squadra potrà fallire miseramente come lo scorso anno (la risposta è: forse no). Per questo tutti potrebbero essere possibile sorprese, anche se a maggior ragione dopo anni di gol presi su calcio piazzato e con palle dalla trequarti, stavolta l’arrivo del mastino Alex potrebbe dare più nerbo alla retroguardia del Diavolo, avvezza spesso alle distrazioni. Con la Lazio Alex ha segnato uno sfortunatissimo autogol ma si è dimostrato una pedina già insostituibile per esperienza e efficacia nelle chiusure. Che sia lui il giocatore da cui può ripartire il Milan? Molto probabile, così come interessante sarà esaminare in A il sottovalutatissimo Diego Lopez, presentatosi abbastanza bene domenica.

VOTO 7 – E’ difficilissimo dare un voto a questo Milan. Una cosa è certa: fino alla scorsa settimana era da quattro, fino alle 17 del 31 agosto era da otto, poi si è abbassata la valutazione per la cessione di Cristante. Certo, prendere Bonaventura e pagarlo meno di Parolo o Dodò o Ucan è un cioccolatino niente male per addolcire l’amarezza dell’addio del friulano. Colpi stratosferici in entrata e in uscita ma anche scelte abbastanza illogiche, come tenere tre portieri titolari in una squadra che gioca campionato e Coppa Italia; oppure la mancanza di stile nell’affare Biabiany – Zaccardo. Si potevano illudere un po’ meno i tifosi, ma questo Milan almeno sulla carta piace e lo stupore positivo che provano anche i fan più polemici del Milan è un punto da cui ripartire. I sedicimila abbonati però sono il segno che è stato toccato il fondo, c’è da risalire al più presto possibile. Farlo senza Robinho, Balotelli, Constant o Birsa e con Torres, Bonaventura e van Ginkel risulta senza dubbio più facile.