Costo abbonamenti: Serie A vs. Liga - Calcio News 24
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2014

Costo abbonamenti: Serie A vs. Liga

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Prezzi simili, servizi diversi: parallelismi e qualche sorpresa curiosa…

ABBONAMENTI SERIE A LIGA – Cara squadra mia, ma quanto mi costi? Tanto, tantissimo, ma forse nemmeno troppo. In Italia gli abbonamenti sono ancora l’unica cosa il cui costo non è cresciuto negli ultimi anni: anzi, di media si può dire che un abbonamento per la prossima stagione costi anche meno rispetto a tre o quattro anni fa. Ma allora perchè troppo? Perchè gli italiani sono poveri, su questo non ci piove, e perchè in fin dei conti nessuno dei servizi offerti in questo momento dai club italiani vale poi tanto il prezzo del biglietto, come dicono quelli bravi. Le strutture non sono un granchè, questo già lo sappiamo, ma soprattutto lo spettacolo principale di cui dovrebbe godere uno spettatore allo stadio, ovvero il calcio giocato (a meno che allo stadio non ci si va per fare altro), in Serie A non è poi tanto al top. Insomma, facendola breve: gli abbonamenti non costanto poi tantissimo, in media, ma costano comunque più di quanto realmente valgono. Pero ovviare al problema ci vengono in mente almeno tre soluzioni al volo: migliorare il calcio italiano, abbassare ancora il costo degli abbonamenti o, questa sarebbe la preferita di tutti, rendere più ricchi i poveri italiani. 

OLA CHICO – La premessa è doverosa per introdurre il confronto tra il costo degli abbonamenti delle italiche squadre e quello dei club spagnoli. Il confronto non è casuale: la Liga spagnola in questo momento è il campionato più competitivo al mondo insieme alla Premier League (in Inghilterra ci sono però una moneta ed una situazione economica completamente distanti dal resto dell’Europa), in Spagna più o meno non se la passano meglio di noi (la crisi si fa sentire ovunque, che ci volete fare) e il costo degli abbonamenti è conseguentemente simile. C’è un “però”, però: il calcio spagnolo è più godibile di quello italiano e la stato delle strutture, gli stadi, non è poi fatiscente quanto il nostro. Insomma, pagano uguale ma godono meglio, come pagare lo stesso prezzo due caffè: un macinato all’espresso napoletano ed una tazza di acqua sporca. Non è propriamente la stessa cosa, no. 

TOP CLUB – Che gli abbonamenti delle grandi squadre costino più di quelli delle piccole, pare ovvio: non è una questione tanto di risultati raggiunti nella stagione precedente, perchè altrimenti il Milan dovrebbe far entrare i tifosi gratis allo stadio, quanto proprio di blasone o, per meglio dire, di bacino di utenza. E’ la legge della domanda e dell’offerta: più tifosi disposti a pagare hai, più puoi permetterti di alzare i prezzi, sicuro che qualcuno ti segua comunque. Ed è anche una questione di brand e di prodotto, ovvio: la gente paga tanto per vedere la Juve e il Real Madrid, non certo per godersi Lumezzane – Pizzo Calabro. Non è un caso che dunque proprio Juve e Real abbiano gli abbonamenti dal costo più alto nelle rispettive nazioni: 1400 euro l’anno i bianconeri, 1800 addirittura il Real. Precisazione d’obbligo: parliamo di pacchetti di abbonamenti “medi”, cioè tribune o poltrone, non di curve, ma nemmeno di zone vip e palchetti d’onore. Proporzionalmente, è ovvio, crescono o si abbassano gli uni e gli altri a seconda del club di cui parliamo. Ancora: parliamo di pacchetti in libera vendita per i nuovi abbonati, non di pre-vendite e nemmeno di rinnovi, per cui sono previsti sconti. 

MIRACOLO BARCELLONA – Parlavamo di Juve e Real dunque: i prezzi più alti sono i loro, per seguire il Real addirittura servirebbe quasi un finanziamento. Per molti madridisti 1800 euro sono quasi due stipendi di fila, ma tant’è… Vuoi vedere Cristiano Ronaldo, Bale, James Rodriguez ed Ancelotti che mangia la cicca? Paga. Non è la stessa cosa però se vuoi vedere Messi e compagnia bella: il Barcellona fa pagare un abbonamento annuale in media poco più di mille euro, cioè quanto costerebbe in Italia quello del Parma. Con tutto rispetto per i ducali, ma Suarez che prende a morsi gli avversari al Camp Nou non è proriamente la stessa cosa di Cassano che prende a morsi un prosciutto al Tardini.

ALTRE BIG – Costa tanto, quanto quello della Juve, l’abbonamento del Valencia, un po’ meno, ma comunque non poco, quello dell’Atletico Madrid (sui mille euro): siamo più o meno in linea con i parametri delle altre big italiane. L’abbonamento dell’Inter, in media costa 1250 euro, poco meno quello del Milan. Sui 1100 euro l’abbonamento del Napoli, che può comunque contare su una piazza enorme, a dispetto di uno stadio semi-degradato. Sugli stessi parametri si mantengono altre squdre di livello in Liga, come il Malaga, l’Athletic Bilbao ed il Siviglia, che fanno pagare il proprio abbonamento sempre intorno ai mille euro. E’ vero, in Italia costa tutto un po’ di più, ma parliamo di pochissime centinaia di euro: chiamatelo, se volete, un costo aggiuntivo per essere nati in un Paese in cui non si fa una riforma politica decente da quando Juan Carlos era ancora in fasce. 

COSTI INGIUSTIFICATI – Anche il calcio spagnolo, poi, ha i suoi dilemmi. Uno su tutti: perchè l’abbonamento di Cordoba ed Espanyol cosa quasi quanto quello di Roma e Lazio? Con tutto rispetto per le due compagini spagnole, ma forse le romane hanno da offrire qualcosa di meglio a livello calcistico. L’abbonamento del Genoa, come del resto quello delle appena citate squadre, costa intorno ai 900 euro, un po’ meno quello del Cesena: piccola neo-promossa, ma che si fa pagare, come anche il Palermo (800 euro circa), che però può contare su una piazza enorme e sull’entusiasmo di una tifoserie che si riaffaccia in A. 

LA CLASSE MEDIA – Parlando di costi nella media: tra i 600 e i 700 euro oscillano gli abbonamenti annuali di Udinese, Atalanta e Fiorentina (club che però fanno riferimento a città non piccolissime). In Spagna, per quella cifra, puoi andarti a vedere per tutto l’anno le partite casalinghe di Real Sociedad, Celta Vigo, Villareal, Deportivo, ma anche Almeria ed Elche. Ci sarebbe pure il Granada che, curiosamente, ha gli stessi proprietari dell’Udinese, la famiglia Pozzo. Prezzi giusti, non ci si puà lamentare per nulla.

LOW ECONOMY – Prezzi molto popolari in Liga per club di tutto rispetto, come il Getafe, il Rayo Vallecano e l’ottimo Levante: la squadra di Valencia fa pagare il proprio abbonamento annuale, come le altre, meno di 500 euro, cioè pochissimo. Foste da quelle parti di questi tempi, visto che la città merita pure, vi consiglieremmo di farci un pensierino.  In Italia costano tutto sommato poco gli abbonamenti anche di Sassuolo, Empoli e Chievo: squadre piccole, abbonamenti piccoli. Fanno eccezioni invece club con un bacino di utenza ben più ampio: il Cagliari, i cui dati non sono ancora ufficiali, ma che avrà necessità di riportare il proprio pubblico allo stadio dopo un lungo esilio, il Verona, che si tiene sugli stessi parametri della concittadina clivense (400 euro o poco più). Infine il Torino, che però ha adottato una filosofia del tutto particolare: abbonamenti per curve e tribune a prezzi agovelossimi (meno di 400 euro addirittura), prezzi decisamente alti invece per zone dello stadio più blasonate (addirittura dai 1400 agli oltre 2000 euro).