2015
D’Amico: «Pirlo e Tevez uscite pesantissime per la Juventus»
Su Milan e Inter: «Hanno comprato tanto e i giocatori nuovi sono sempre unincognita»
E’ tempo di calciomercato ed in italia le protagoniste sono Juventus, Milan ed Inter. Intervistato da Tuttosport, l’agente FIFA Andrea D’Amico ha fatto il punto della situazione sulle tre big del Nord: «Gli addii di Pirlo e Tevez? Sono state due uscite pesantissime. Tevez ha avuto un impatto devastante sul calcio italiano e ha aiutato la crescita della Juventus. Pirlo ha offerto classe, intelligenza e fantasia a quella costruzione di grande equilibrio che aveva messo insieme Conte».
SULLA JUVENTUS – «Insomma, si tratta di due fenomeni difficilmente sostituibili: la Juve si è mossa abilmente con un giovane di grande prospettiva come Dybala e un buon attaccante come Mandzukic. Due colpi intelligenti. Se serve un trequartista? Beh, se Allegri continua a ripeterlo come faccio a contraddirlo? (ride) Scherzi a parte, chi meglio di lui può sapere cosa è necessario per far giocare questa squadra? Il mercato è ancora lunghissimo, finirà tra due mesi, quindi ci sono tutte le opportunità. E’ chiaro che in un organico importante come quello della Juventus, un uomo che sa creare lo spazio dove non ce n’è ed è in grado di inventare sulla trequarti potrebbe essere molto importante».
SU MILAN E INTER – «Hanno comprato tanto e i giocatori nuovi sono sempre un’incognita: a volte danno di più di quello che aspettavi, a volte danno meno. Certo, il fatto che alla Juve manchino Tevez e Pirlo può far credere ai competitor che la Juve sia più debole. Ma in fondo anche l’anno scorso pensavano lo stesso con l’addio di Conte e l’acquisto di Morata, sottovalutato dai più. Il Milan e l’Inter avevano comprato tanto anche a gennaio, epure non è servito: Podolski è ripartito subito, Shaqiri è sulla lista dei cedibili… eppure l’allenatore è lo stesso. Il Milan ha un allenatore di grande carisma e grandi idee come Mihajlovic. Ma anche la prima Juventus di Marotta aveva comprato e speso molto, ma non avevano vinto subito. Non è facile creare un grande gruppo e di sicuro non basta comprare: serve qualcosa di magico e l’unione perfetta di squadra, società e allenatore».