2015
Del Bosque: «La Juventus mi ha colpito»
Il ct della Spagna promuove la squadra di Massimiliano Allegri
Avrebbe voluto assistere al Clasico tra Barcellona e Real Madrid, invece sarà la Juventus a contendere la Champions League ai blaugrana. Tutto facile per la squadra di Luis Enrique? Non la pensa così il commissario tecnico della Spagna: «La Juventus ha meritato ampiamente di arrivare in fondo. E’ una squadra che ha soprattutto grande ordine, grande efficienza. Penso a Chiellini, a Evra, a Pirlo, a Marchisio, a Tevez, gente esperta capace di maneggiare la partita e interpretare le diverse fasi del gioco. È una squadra che ha un’ottima difesa e sa far male in attacco con Tevez e Morata, uno che aiuta tanto. La vittoria della Juventus in campionato non è mai stata in discussione, ma questo lungo predominio non è arrivato per caso, nessuno regala nulla in Italia», ha dichiarato Vicente Del Bosque a La Gazzetta dello Sport.
SOLIDITA’ BIANCONERA – Secondo l’allenatore spagnolo la Juventus ha lanciato un segnale forte nella semifinale contro il Real Madrid: «Sinceramente quando il Real Madrid è passato in vantaggio ho pensato che la sfida fosse decisa: aveva tutto a favore. Il calcio però offre diverse letture e la Juve ha avuto il merito di non scomporsi, ha segnato con Morata e si è difesa bene di fronte all’insistenza del Madrid. La solidità della Juventus, la sua capacità di restare fredda e decisa anche in momenti di grande difficoltà come quello sofferto al Bernabeu mi ha colpito. È un segnale forte. Quella di Allegri è una vera squadra, un gruppo che non è solo esperto ma anche ambizioso. Gente che ha vinto tanto ma che non si siede, che vuole di più e che dimostra grande professionalità», ha spiegato Del Bosque.
TALENTO E NORMALITA’ – Considera poi Alvaro Morata una scommessa rischiosa per la Juventus, ma vinta, vista la crescita dell’attaccante: «Mi piace la sua voglia di non accontentarsi, sa che ha ancora tanto da imparare ma da parte nostra le aspettative su di lui sono elevate. Bisogna solo procedere con grande attenzione perché a volte i processi di sviluppo di un giocatore vengono alterati e la progressione si ferma. Mi è sembrato un ragazzo normale, cosa non scontata di questi tempi e che considero molto importante. Un ragazzo semplice, tranquillo, uno che ammira i giocatori che ha al suo fianco, cosa che lo fa essere una buona persona. Tutte cose che lo aiutano parecchio. Viene in nazionale a guadagnarsi il posto». Del Bosque, però, ha promosso l’attacco del Barcellona, superiore a quello della Juventus.
NEL MIRINO – Intanto cresce il fenomeno che vede più calciatori spagnoli nel campionato italiano: «Mi è piaciuta la stagione di David Lopez, stiamo seguendo la proiezione di Marcos Alonso e di Iago Falque. Le porte sono aperte per tutti ma la concorrenza è notevole. L’unica cosa negativa di questa diaspora è la dispersione: abbiamo ragazzi ovunque», ha aggiunto Del Bosque, che poi ha parlato di Xavi e Andrea Pirlo: «Due giocatori che si ammirano vicendevolmente e che hanno vissuto una riconversione opposta ma simile. Pirlo è arretrato, Xavi è avanzato. Entrambi in questi anni hanno preso per mano il gioco delle rispettive nazionali, e in campo e fuori hanno mantenuto sempre un comportamento immacolato. Due leader esemplari». Infine, ha parlato dell’avvicendamento al Real Madrid: Del Bosque ha fatto i complimenti a Carlo Ancelotti per la correttezza e la gestione eccellente del club madrileno, poi ha accolto Rafael Benitez, con cui ha lavorato tanti anni fa.