2014
Empoli, con poco si fa tanto
Ieri gli azzurri hanno guadagnato la promozione in Serie A, scopriamo di più su quest’Empoli
LA DECIMA – Dopo Madrid, un’altra città ha esultato per la Decima, vale a dire l’insospettabile e amena cittadina toscana di Empoli. A prescindere dal fatto che noi italiani parliamo spagnolo quando vinciamo, c’è da sottolineare la promozione degli azzurri in Serie A, ottenuta ieri sera in un Castellani d’antan, un catino stracolmo come sul finire degli anni Ottanta. Il due a zero al Pescara targato autogol di Di Francesco – figlio di cotanto padre che iniziò la carriera proprio nella terra del carciofo – e Ciccio Tavano significa ritorno nella massima serie dopo sei anni un po’ particolari, e la stagione 2014-15 sarà appunto la decima in Serie A nella storia dell’Empoli. La partita di ieri sera, con tutto l’entusiasmo che ne è conseguito compresi giochi pirotecnici, invasioni di campo e pullman scoperti, è però figlia di un cammino che dura dal giugno del 2012 e da una partita che gli empolesi ricordano bene, Empoli – Vicenza 3-2. Era la finale dei playout, l’Empoli di Aglietti rischiava la Lega Pro e, pur forte dello 0-0 del Menti, andò sotto 0-2 in casa; gli azzurri riequilibrarono il match e a poco dalla fine trasalirono quando Paolucci sbagliò il rigore che poteva significare retrocessione: Dossena parò il penalty, Maccarone mise dentro il gol decisivo e fu festa grande.
DUE ANNI DOPO – Quasi due anni – e una finale playoff persa a Livorno – dopo i giocatori dell’Empoli si sono ritrovati in mezzo al prato del Castellani con indosso la maglietta “Con poco si fa tAnto“, un modo di dire tipicamente toscano e che si addice alla perfezione alla società del presidente Corsi. La gestione dell’Empoli è da sempre sinonimo di qualità e garanzia, un po’ come per i migliori salumi o per i formaggi, solo che stavolta non ci sono conservanti: una struttura societaria solida, un settore giovanile tra i migliori d’Italia e una capillare rete di osservatori e scuole calcio in giro per l’Italia (in special modo in Campania) hanno fatto sì che, pur non spendendo fior fior di quattrini, l’Empoli riuscisse a centrare una promozione meritata. Si dirà che il tasso tecnico della Serie B 2013-14 è forse uno dei più bassi degli ultimi anni, ma se si volta lo sguardo all’anno passato, qual è stata la prima delle non elette dopo la cavalcata di Sassuolo, Verona e Livorno? L’Empoli, e a testimonianza della bontà della scorsa stagione c’è la permanenza nella massima serie di due delle promosse 2012-13. Sì perché l’Empoli dalla passata stagione a quella corrente non ha cambiato praticamente niente. Qualche giocatore se n’è andato e qualcuno è arrivato, ma questo più che calciomercato è la vita, per il resto il nucleo fondamentale è rimasto, guidato dal miglior allenatore della Serie B, Maurizio Sarri.
CAUDILLO SARRI – Sarri merita un capitolo a parte: ex impiegato di banca, fumatore incallito, toscano nato quasi per sbaglio a Napoli, partito addirittura dalle categorie inferiori. Andate sulla sua pagina di Wikipedia e leggete la prima squadra che ha allenato, Stia, che non è un verbo ma un comune in provincia di Arezzo. Il 4-3-1-2 dell’Empoli degli ultimi due anni è tra i primi cinque moduli più rodati tra Serie A e Serie B, poche compagini sono riuscite ad avere una manovra così ben oliata e con ogni personaggio al punto giusto. Prendete il centrocampo dell’Empoli di ieri sera, c’è Signorelli che dà quantità (altrimenti ci sarebbe Davide Moro, che quest’anno ha avuto qualche problema di troppo), poi c’è “il prestigiatore” Daniele Croce, uno a cui non daresti peso quando in realtà è il tipico giocatore che, se in palla, cambia la partita. Infine Mirko Valdifiori, autentico regista (pure dei cori coi tifosi…) e leader della manovra, perno perfetto del centrocampo a quattro con vertice avanzato uno tra Verdi e Pucciarelli: Sarri infatti è uno dei pochi a giocare ancora col trequartista puro davanti alle punte. E se le punte sono Tavano e Maccarone, allora la Serie A è un obbligo. Entrambi hanno fatto le loro fortune al Castellani prima di girare l’Europa e l’Italia e ritrovarsi ancora una volta in riva all’Arno a far sorridere i tifosi. Con poco si fa tanto, basta far ritornare i grandi vecchi e le glorie amate dalla Maratona Del Rosso e a Empoli va benissimo così, niente acquisti altisonanti ma programmazione, programmazione e programmazione.
DIFESA – E’ stata un’annata sospirata per la seconda parte della stagione, l’Empoli da gennaio a fine marzo ha risentito le fatiche degli ultimi tempi e addirittura ha perso il secondo posto a vantaggio del Latina quando in autunno gli azzurri volavano anche in testa alla Serie B. Molti pareggi, ma anche record di vittorie (20 su 42, come l’anno scorso) e una difesa giovane e solida, che farà gola nella prossima sessione di calciomercato. Il terzino Hysaj piace un po’ a tutti, Tonelli è un classe 1990 che per certi versi ricorda Bonucci, mentre a proposito di juventini Daniele Rugani è il difensore che verrà: vent’anni da compiere a luglio, ha già la maestria e la padronanza del ruolo di molti suoi colleghi che militano in Serie A, è di proprietà della Juve anche se cresciuto a Empoli e potrebbe cambiare aria. A Empoli ovviamente sperano di poterne fare il nuovo punto fermo per il prossimo anno, si vedrà. Una cosa è certa, il presidente Corsi, il direttore sportivo Carli e la dirigenza empolese prima di vendere valutano sempre i pro e i contro, non agiscono mai a caso. Il gruppo c’è e da due anni questi giocatori giocano assieme con lo stesso navigatissimo modulo.
CON POCO – Ieri sera è stata una serata di festa, ora continua il solito lavoro nell’ombra degli azzurri; non sarà una società che finisce tutti i giorni sui giornali, ma comunque l’Empoli ci sa fare, nonostante non faccia nemmeno provincia (su questo ci si può lavorare) e abbia poco più di 40.000 abitanti, i quali hanno assistito alla cavalcata per la Coppa Uefa 2006-07, tra le altre cose. Magari tornare in Europa non sarà una priorità, la Serie A significa Napoli e Juventus e non più Juve Stabia o Cittadella e quindi ci sarà da faticare. Fasciarsi la testa prima di rompersela non è poi un rimedio consigliatissimo e poi, se non lo avete ancora capito, a Empoli con poco sanno davvero fare tanto.