2014
Gazzoni: «Calciopoli? No, se ci fosse stato l’Avvocato. Moggi stia zitto»
L’ex presidente del Bologna torna a parlare di Calciopoli, di Juventus e del club felsineo.
JUVENTUS GAZZONI – Entrata in tackle da parte di Gazzoni, ex presidente del Bologna, nei confronti dell’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi: «Ho letto: Moggi ancora parla. Ricordo che è un ex dirigente radiato dalla Federazione nonché condannato per associazione per delinquere con la finalità della frode sportiva da un Tribunale italiano. Contro quella sentenza, che pure condanna Moggi ma che non ravvisa evidenza probatoria che le partite siano state inquinate dagli arbitraggi, faremo ricorso in Cassazione entro il 30 aprile. Il danno (la retrocessione, ndr) è evidente, su: pensi solo ai cellulari svizzeri che Moggi, con i soldi della Juve, aveva dato ad alcuni arbitri, come Pieri che arbitrò quel famoso Bologna-Juventus. Sa quante volte parlarono al telefono, con quelle schede, Pieri e Moggi nelle 24 ore prima della partita? Almeno una ventina. E potrei andare oltre. Lapo quella sera era con me e mi disse: “Mi spiace vincere così”. Io non ebbi sensazioni strane perché il timore reverenziale verso le grandi c’è sempre stato: era impensabile un’organizzazione a delinquere del genere», ha dichiarato l’ex patron rossoblù ai microfoni del “Corriere di Bologna”.
NUOVA JUVENTUS – Gazzoni ha parlato del rapporto con la famiglia Agnelli e della “rinascita” bianconera: «Se ci fosse stato l’Avvocato forse certe cose non sarebbero successe. “È un male indispensabile”, mi disse Gianni Agnelli parlando di Moggi. Il papà dell’Avvocato, Edoardo, fu testimone di nozze dei miei genitori, nel ’33 a Roma. Amici di famiglia da sempre. Si divertiva all’idea di sfidarci. E poi erano occasioni buone per vedersi. Io da lui quando si giocava a Torino e lui da me a Bologna. Mi portava negli spogliatoi e io facevo lo stesso. Aveva per me un’affettuosa protezione, certo. Gli scambi con la Juve erano più semplici. Nuova Juventus? Sì: pulita e forte. Dirigenti bravi, altro che Bettega che dopo un gol solleva le orecchie in tribuna d’onore… Bravi Conte e Marotta. Ora è una squadra fortissima, mi piace come gioca. Comunque anche noi battemmo il Lione, eh, mica eravamo dei pellegrini…».
BOLOGNA DI OGGI – E poi Gazzoni parla del suo ex club: «Spero si salvi, se si impegna ce la fa. Con 4 innesti — portiere, centrale, centrocampista, attaccante — si può rinforzare: servono… 30 milioni. Guaraldi? Niente consigli, anche io ho fatto i miei errori, preso i miei insulti. Preferisco un bel no comment».