Hellas Verona, due colpi in difesa per cambiare gli obiettivi - Calcio News 24
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2015

Hellas Verona, due colpi in difesa per cambiare gli obiettivi

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pazzini esultanza milan maggio 2015 ifa

Con Toni, Pazzini, Viviani e le conferme dei velocisti spazio ai sogni: a Bigon il compito di trovare i difensori giusti

L’acquisto di Giampaolo Pazzini – appena svincolatosi dal Milan – sommato alla conferma del capocannoniere Luca Toni ha dato il là ai sogni veronesi ed aperto la strada ad un punto interrogativo: gli obiettivi dell’Hellas Verona possono ora cambiare? La coppia gol è di primissimo rilievo, il resto dell’organico può sorreggere un upgrade delle ambizioni complessive?

TONI-PAZZINI – Poche storie: questi due i gol li hanno sempre fatti e continueranno a farli insieme. Partiamo da chi c’è già: per Luca Toni il tempo sembra essersi fermato e potremmo togliere ogni forma di condizionale. Ben 23 reti stagionali nell’ultima annata ma 21 furono un anno prima: classe ’77, Luca Toni ha siglato 44 gol dopo aver compiuto 36 anni ed è quanto basta a renderlo un immortale del nostro calcio. Le statistiche della sua carriera si sono abbassate solo se non impiegato da titolare: quando al centro del progetto non ha mai tradito (317 le firme in carriera annoverando anche la nazionale italiana). Spera di imitarlo il neoacquisto Pazzini: che l’ex rossonero sappia far gol non è mistero, l’auspicio è senz’altro quello di ricalcare i passi del suo nuovo compagno di squadra e dunque vivere una seconda giovinezza. Quella del post-30: chiedere a Di Natale, età nel quale ha di fatto costruito una carriera.

L’ARRIVO DEL PAZZO E LA COMPATIBILITA’ – Non c’è addetto ai lavori o meno che all’ufficializzazione dell’acquisto non si sia domandato: ma Pazzini e Toni possono convivere? E’ logico ipotizzarli nella stessa formazione o è questione che un allenatore neanche si pone? Il ruolo è praticamente identico ed in tal senso non ci vuole uno scienziato per rendersene conto: non ci vorrà uno scienziato, ma sì uno bravo davvero, per trovare l’amalgama giusto. Quello che presenti una formazione con Toni e Pazzini simultaneamente in campo ma nel contempo equilibrata: lì dove per equilibrio non si intende soltanto la tenuta complessiva della squadra ma anche l’efficacia delle trame offensive. Tradotto: il rischio è che i due si pestino i piedi perché propensi ad occupare la stessa area di campo e spetterà a Mandorlini trovare le necessarie coordinate.

NON CI SIAMO IN DIFESA – Non mancherà la velocità per innescarli: confermati Jankovic e Gomez, arrivato Siligardi a parametro zero dal Livorno (calciatore molto interessante), il resto può farlo il dinamismo di Ionita e le caratteristiche totali di Hallfredsson. A guidare il nuovo Verona ispirato dal direttore sportivo Riccardo Bigon sarà Federico Viviani: strappato al Palermo in una trattativa thriller, il Verona ha il suo direttore d’orchestra. Non un regista classico ma abbastanza duttile, aggressivo nel recupero palla ma con buoni fondamentali per gestire la manovra: scommessa piuttosto interessante. Dove invece i veneti sono in ritardo è nel pacchetto difensivo: il dato della difesa di Mandorlini nella Serie A 2014-15 è sportivamente drammatico, 65 reti incassate (1.71 a partita), hanno fatto peggio soltanto le tre squadre – Parma, Cesena e Cagliari – poi retrocesse in serie cadetta. Se non partirà Sala, bravo a reinventarsi esterno basso a destra, occorrono due pedine: un terzino sinistro affidabile ed un altro centrale giovane e veloce che possa accoppiarsi con le caratteristiche di Marquez. Se partirà anche l’ex giovanili Chelsea in orbita Napoli e Juventus – e si proverà a fare cassa con il rientrante Romulo – allora gli innesti necessari sarebbero addirittura tre: l’Hellas Verona chiamato a ricostruire una difesa allo sbando, elevarla al livello del resto della squadra per stravolgere gli obiettivi complessivi. Il tempo non manca, la volontà nemmeno.