Il Paderborn, nonostante tutto - Calcio News 24
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2014

Il Paderborn, nonostante tutto

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Alla prima apparizione in Bundesliga, il piccolo Paderborn sta stupendo tutti

NEOPROMOSSI – Fino a pochi giorni fa il nome del Paderborn era tristemente legato a una delle vicende più nere del calcio tedesco: lo scandalo delle gare pilotate del 2005. Nell’estate del 2004 il piccolo Paderborn infatti sconfisse l’Amburgo 4-2 beneficiando di due rigori inesistenti e di un cartellino rosso discutibile per gli anseatici e da quella partita di Coppa di Germania iniziarono le indagini che portarono all’arresto dell’arbitro Robert Hoyzer e di alcuni colleghi, oltre a quello di tre fratelli croati legati al giro delle scommesse. A quei tempi il Paderborn giocava in Regionalliga, vale a dire la Lega Pro tedesca, nella divisione Nord visto che si tratta di una città della Nordrhein-Westfalen, bacino economico ma anche calcistico della Germania. A distanza di anni ne sono cambiate di cose, infatti adesso lo Sport Club Paderborn 07 Eingetragener Verein è arrivato fino alla Bundesliga e per tre giorni è stato pure in zona Champions League.

DIVERTENTI – Non fatevi ingannare dal nome, il vero Paderborn non è nato nel 1907 ma nel 1985 quando FC Paderborn e TuS Schloß Neuhaus (del 1907 appunto) si fusero nel TuS Paderborn-Neuhaus che assunse il nome attuale solo nel 1997. Nella loro storia queste due compagini non sono quasi mai andate oltre la terza divisione nazionale, e anche il Paderborn unificato solamente in tempi recenti ha fatto capolino nella Zweite Bundesliga, rischiando spesso di essere promosso ma ottenendo solo piazzamenti nella parte alta della classifica. L’anno scorso però è stato quello buono, è arrivato André Breitenreiter e ha dato alla squadra una nuova filosofia basata sull’attacco, anche a costo di lasciare scoperta la difesa: 63 gol fatti – secondo miglior attacco di tutta la seconda serie – a fronte di 48 subiti, ben cinque in più del Bochum che si è salvato all’ultima giornata. Il Paderborn quindi è sinonimo di spettacolo e lo si è notato anche nelle prime cinque uscite stagionali quest’anno alla prima apparizione nella storia in Bundesliga.

CHILOMETRICI – Eliminato dal RB Leipzig in Coppa di Germania, il team nerazzurro non è partito con i migliori auspici eppure nell’inizio di campionato la squadra con la prima maglia che sembra sempre inspiegabilmente una casacca da trasferta ha inanellato quattro risultati utili di fila: pirotecnico 2-2 col Mainz, vittoria col botto contro un Amburgo derelitto per tre a zero, 0-0 col Colonia e infine uno splendido 2-0 all’Hannover, suggellato dall’ormai celeberrimo gol di Moritz Stoppelkamp da ottantadue metri. Con l’entusiasmo di una provinciale, diremmo in Italia, si è poi presentato all’Allianz Arena dove il Bayern ha riportato sulla terra il Paderborn, quattro a zero e coda tra le gambe, ma stiamo comunque parlando di una delle squadre più forti al mondo (il Bayern eh, per il Paderborn c’è ancora tempo). Otto punti in cinque partite alla prima in Bundes non sono da buttar via, anche se l’auspicio dei tifosi della piccola ma splendida Benteler Arena è quello di ottenere una salvezza tranquilla.

SPREGIUDICATI – Quello che sorprende del Paderborn è il gioco, abbastanza spregiudicato per essere una formazione alle prime armi. In Italia, per dire, una squadra neopromossa mette come minimo sette uomini dietro la linea del pallone e spera di non prendere gol e, purtroppo o per fortuna, questa tattica ha funzionato e funziona ancora. In Germania il calcio preferiscono giocarlo e quindi Breitenreiter ha deciso di mandare in campo un undici di tutto rispetto ma alquanto offensivo. Il modulo di partenza dei nerazzurri è una sorta di 4-1-4-1: la difesa a quattro è un must e non si transige, soprattutto se la linea difensiva rimane alta, in fase di non possesso l’uomo davanti alla difesa fa legna in mezzo e spesso questo compito spetta a Ziegler, che nasce difensore ma viene usato come mediano. Zempre Ziegler arretra in fase d’attacco facendo sì che i due terzini (uno dei due, Bruckner, è un’ala adattata) spingano fino a oltre centrocampo. I due interni, che in realtà sono due mezzali, sostengono la manovra e in avanti quelli che prima erano esterni diventano due seconde punte, così Stoppelkamp e Koc riescono a dare una mano a Kachunga. I numeri sono fini a se stessi ma il modulo è malleabile, da 4-1-4-1 a 4-3-3 a 3-4-3 a seconda di dove si svolge l’azione.

AGGRESSIVI – Una delle mosse che hanno reso il Paderborn una terribile matricola quest’anno è il pressing alto. Come si sarà intuito Breitenreiter è uno a cui piace vedere la sua squadra andare a mille all’ora e per questo esige che i suoi vadano a recuperare palla fin dall’uscita dall’area di rigore e in questo i nerazzurri possono fare affidamento sull’ottimo Vrancic, che ha dato sfoggia delle sue qualità nella sfida con l’Amburgo quando ha rubato palla sulla trequarti e si è involato verso la porta avversaria per mettere dentro un gol splendido. Attenti al Paderborn dunque, squadra giovane in tutti i sensi visto che ha un’età media di quasi ventiquattro anni e soprattutto in rosa ha solo l’albanese Meha che non possiede la nazionalità tedesca. Forse il prosieguo del campionato si rivelerà più difficile per la compagine del presidente Finke, forse la spregiudicatezza del Paderborn potrà costare caro ma intanto fa divertire e lo fa diventare la squadra simpatia in Europa tra gli appassionati. Potrà incontrare molte difficoltà certamente, intanto il Paderborn ha dimostrato di essere più squadra di molte altri team incontrati finora, e pazienza se prenderà quattro gol nelle gare di cartello e difenderà in maniera non impeccabile, magari continuerà ad aggredire gli avversari nella propria area di rigore e si dimostrerà come una delle rivelazioni della Bundes, nonostante tutto.