Inter, compiuto il disegno di Mancini. E quanto conta Brozovic - Calcio News 24
Connect with us

2015

Inter, compiuto il disegno di Mancini. E quanto conta Brozovic

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

mancini indicazioni inter agosto 2015 ifa

E’ l’Inter che voleva il suo allenatore Roberto Mancini: fisicità in difesa e mediana, valori in attacco

L’Inter è pronta. O quantomeno: è quella che voleva il suo allenatore. Roberto Mancini ha chiesto ed ottenuto una squadra che somigliasse il più possibile alle sue intenzioni: strutturata fisicamente nella sua ossatura, anche a patto di rinunciare a qualcosa in termini di talento, potenzialmente esplosiva nel suo pacchetto offensivo.

LA DIFESA – Gli innesti di Murillo e Miranda aggiungono peso e preponderanza fisica ad una retroguardia che nella passata stagione ha palesato più di una difficoltà: i due sudamericani, bene nelle prime uscite ufficiali della nuova Inter, sembrano potersi completare a vicenda e garantire a Mancini una determinata tenuta difensiva. Fattore fondamentale anche sotto il profilo del gioco aereo: quando l’Inter andrà a saltare sui calci piazzati potrà far valere una consistenza fisica – sommata a quella della mediana – vantabile da poche concorrenti sul palcoscenico nazionale. Sia chiaro: il nuovo pacchetto arretrato nerazzurro (comprensivo degli esterni) andrà inevitabilmente testato contro avversari dal calibro maggiore a quello che spetta ad Atalanta e Carpi ma i segnali sono incoraggianti. Positivo il colpo Telles sul finale di calciomercato: aggiunge assist e freschezza atletica.

IL CENTROCAMPO – Qui è arrivata la vera e propria rivoluzione di casa Inter: via Kovacic ed Hernanes, se vogliamo gli esponenti più tecnici e talentuosi della scuderia di Mancini, dentro Kondogbia e Felipe Melo. Che hanno palesemente caratteristiche differenti dai loro predecessori e che di fatto stravolgono l’aspetto della mediana nerazzurra: ora si punta sulla fisicità e dunque più sull’abilità nella distruzione del gioco avversario che sulla qualità nell’impostazione e nel palleggio. Pagherà la mossa del Mancio? Tutto l’estro della squadra spostato sul fronte offensivo, sembra in tal senso fondamentale il lavoro di Marcelo Brozovic: toccherà al giovane croato legare la squadra e ridimensionare le distanze tra i reparti, la sua qualità assume maggior peso perché quella che deve elevare in tal senso un centrocampo valido più in altri fondamentali.

ATTACCO – Innanzitutto il capocannoniere dello scorso campionato: Mauro Icardi assicura gol e soluzioni alternative, la squadra può cercarlo in profondità ma allo stesso tempo appoggiarsi sulla sua abilità da sponda, l’argentino è freddo negli ultimissimi metri ma soprattutto nello scorso campionato ha messo in mostra un repertorio completo che lo rende difficilmente limitabile dagli avversari. Intorno a lui – a questo punto si va verso un 4-3-3 puro in luogo del 4-3-1-2 inscenato finora – agiranno uno Jovetic (più a suo agio però con un sistema a due punte che invece impiegato su una delle due corsie) forse mai determinato come oggi. L’umiliazione del taglio dalla lista Uefa subita in quel di Manchester dall’ingegner Pellegrini lo ha moralmente distrutto ma allo stesso tempo pungolato a dovere: la fame di rivalsa è alta. Si parla slavo non soltanto con JoJo: negli ultimi giorni di mercato sono arrivati Perisic (via Shaqiri dopo appena sei mesi, mossa non propriamente lineare) e lo storico amico di Jovetic. Adem Ljajic, scaricato in quel di Roma, ha ogni carta in regola per fungere da alternativa di livello che si giochi con il tridente o con il trequartista. Il confermato Palacio completa un reparto decisamente all’altezza della situazione: in soldoni questa Inter – se non perderà le sue coordinate – sembra poter andare oltre un ingannevole avvio di campionato.