Inter, tregua anti-Wanda fra Marotta e Spalletti: 3° posto da conquistare
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Inter, tregua anti-Wanda fra Marotta e Spalletti: c’è la Champions da conquistare

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Tregua anti-Wanda fra Marotta e Spalletti: pranzo e stretta di mano, linea comune per “arginare” il ciclone rappresentato dalla procuratrice.

Un incontro per sanare le incomprensioni fra la guida tecnica e la dirigenza e, soprattutto, per definire una linea comune per quanto riguarda la delicata questione del rinnovo di Icardi, in modo da tenere a freno la moglie e agente dell’argentino Wanda Nara, che non manca mai nell’ultimo periodo di lanciare frecciate alla società nerazzurra. È stato questo, secondo quanto scrive “La Gazzetta dello Sport”, il tema dell’incontro avvenuto martedì fra l’a.d. Beppe Marotta e il tecnico Luciano Spalletti, cui hanno partecipato anche il D.s. nerazzurro Piero Ausilio e il Cfoo Giovanni Gandini.

La comitiva ha pranzato assieme ed è stata stipulata una tregua anti-Wanda fra Marotta e Spalletti. Al dirigente premeva tranquillizzare il tecnico, dopo la manifestazione di insofferenza per la situazione arrivata al termine della sfida con il Parma. Una frase come «I direttori hanno accettato di discutere di questo contratto e ora devono andare a definirlo», insomma non dovrà ripetersi in futuro. Così è stata fissata una regola importante da seguire: bisognerà evitare da qui in avanti parole che alimentino la tensioni e che possano generare equivoci, permettendo alla società di lavorare con pazienza all’accordo con il capitano.

Questo in qualche modo rappresenterà una linea comune di condotta fra società e allenatore, per respingere le frecciate continue mandate dalla moglie e procuratrice di Icardi Wanda Nara e per non compromettere sul piano sportivo l’obiettivo rappresentato dal 3° posto in classifica. Non è un mistero del resto che le ultime parole della showgirl argentina rilasciate durante il programma “Tiki Taka” non siano affatto piaciute all’Inter, e che la frase «Mauro è stato servito poco in questo periodo. Se devo scegliere tra il rinnovo e l’arrivo di qualcuno che gli serva cinque palloni buoni, preferisco la seconda opzione» sia stata vista come un attacco diretto alla dirigenza.

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