2012
Juve-Napoli, Mazzarri aggredirà i bianconeri. Decisivi Inler e Behrami, perchè è presto per lo scudetto
Dopo le enormi polemiche che hanno dominato il percorso d’avvicinamento alla supersfida dell’ottava giornata di campionato, Juventus e Napoli recuperano i giocatori reduci dagli impegni con le rispettive nazionali e, ad un giorno dalla gara, serrano le fila per proporre la migliore formazione possibile. Conte e Mazzarri sono due allenatori che si stimano reciprocamente e, dopo il passaggio di Conte dal suo 4-2-4 ad un 3-5-2 più modellato sulle sue risorse a disposizione, si schierano praticamente in maniera speculare.
LE RECENTI SFIDE – Nell’ultimo anno bianconeri e partenopei si sono affrontati in ben quattro occasioni, sommando ai due impegni di campionato la finale di Coppa Italia e la seguente Supercoppa Italiana. Due successi per la Juventus – uno dei quali la discussa e discutibile vittoria di Pechino – un pareggio in rimonta per la Juventus e la bella vittoria del Napoli in Coppa Italia. La favorita per qualità e quantità d’organico è la squadra di Conte, più in ottica di lungo periodo però che sulla partita secca: vediamo perché. Il Napoli, come emerge dagli ultimi scontri diretti, ha sofferto – e tanto – la Juventus soltanto nel 3-0 dello Juventus Stadium, occasione nella quale il centrocampo bianconero surclassò i mediani azzurri in enorme difficoltà fisica e tecnica. Da contraltare c’è la convincente prestazione che la banda Mazzarri sfornò all’Olimpico di Roma in Coppa Italia, quando fu la Juve a soffrire per le veloci ripartenze dei partenopei.
CHI FARA’ LA PARTITA? – Mazzarri proverà ad aggredire dal primo minuto la Juventus, pressando dalle prime battute dell’azione le sue efficaci fonti di gioco. E non si vuole intendere soltanto la certa marcatura di Pirlo, probabilmente tenuto d’occhio sia da Hamsik che a turno dal rientro degli attaccanti. La sensazione forte è che Inler e Behrami non si limiteranno a mantenere la posizione di copertura della difesa ma proveranno a mantenere basso il centrocampo bianconero, frenando spinta e capacità d’inserimento di due interpreti del calibro di Marchisio e Vidal. La tattica attendista per sfruttare le proverbiali e letali ripartenze mazzarriane potrebbe rivelarsi debole contro una Juventus ben messa in campo e oramai ben conscia del gioco base del Napoli. Il dilemma principale di Conte è invece la delicata sostituzione di Vucinic: il montenegrino è il faro delle trame offensive bianconere, l’uomo in grado di fare la differenza con la qualità. Come se ne esce?
IL MOMENTO DEGLI ATTACCANTI E PERCHE’ NON PUO’ ESSERE ANCORA GARA SCUDETTO – Antonio Conte sa molto bene che in rosa non c’è un candidato idoneo a sostituire Mirko Vucinic; e l’assenza potrebbe pesare più del previsto se il peso – fisico e qualitativo – di Giovinco e Quagliarella dovesse risultare nettamente inferiore. Difficile assumere il controllo delle fasce in una gara così competitiva per cui alla Juventus potrebbe servire l’illuminazione di un attaccante. Fattore che invece non dovrebbe mancare al Napoli: Cavani è stanco, ok, un’Odissea il suo rientro ma parliamo pur sempre di Cavani. Un alieno in grado di trovare motivazioni oltre una condizione fisica giocoforza non ottimale. Con Pandev e Hamsik che quando vedono bianconero si esaltano. Dunque qualche punto in più per il Napoli in materia offensiva, contro il vantaggio che la Juventus ha nella solidità della sua retroguardia sia in termini di assetto che di valori individuali. Tanti gli ingredienti e talmente variegati da rendere arduo qualunque tentativo di pronostico: la certezza è che non si gioca ancora per lo scudetto. L’altra garanzia è che, se qualcuno dovesse uscire vincente dalla sfida, discorso più applicabile al Napoli, l’iniezione di fiducia sarebbe massima. Tutta da confermare poi: il Napoli un anno fa nelle prime giornate vinse con Milan ed Inter – con i nerazzurri addirittura al San Siro – senza poi essere in grado di confermare le incredibili aspettative generate da queste due gare. Più pronto e maturo oggi?