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Perché Higuain meglio di Icardi e viceversa

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E’ tempo di Juventus – Inter: sfida inevitabilmente da ricondurre (anche) al faccia a faccia tra i due bomber argentini, Gonzalo Higuain e Mauro Icardi

La Serie A entra nel vivo della sua contesa finale: o meglio, la sfida tra Juventus ed Inter è una delle ultime concrete occasioni per ridare linfa ad un torneo ampiamente indirizzato sui binari bianconeri. Essenzialmente dopo gli stop sofferti da Roma e Napoli nell’ultimo turno di campionato, circostanze che hanno ulteriormente allungato la classifica in vetta e garantito alla banda Allegri un solido margine di sicurezza. Juventus Inter è giocoforza anche la sfida tra i due cannonieri del palcoscenico italiano: 15 reti per Gonzalo Higuain e Mauro Icardi, come per Dzeko, i tre centravanti che attualmente comandano la classifica marcatori.

LA SCELTA: HIGUAIN O ICARDI? – Il quesito sorge spontaneo: chi dei due è più decisivo? Dovendo puntare su uno tra Gonzalo Higuain e Mauro Icardi, dove ricadrebbe la scelta? Siamo oggettivamente su livelli altissimi e, come nella stragrande maggioranza dei casi analoghi, sussistono argomenti che spingono in una direzione ed altrettanti nell’altra. La premessa: qui non è una questione di numeri. I gol li fanno entrambi, senza particolari problemi o discontinuità. Certo, alle volte più ed altre meno, ma la questione cruciale per quanto li riguarda non è mai stata quella di buttare la palla dentro. Sono nati con una certa attitudine e risulta fattore da riconoscere per vocazione naturale. La preferenza rischia dunque di ridursi ad una questione di gusti. O di opportunità.

MEGLIO HIGUAIN: IL TALENTO – Gonzalo Higuain rispetto a Mauro Icardi ha una più affidabile padronanza dei fondamentali. La tecnica di base, figlia del suo talento e dell’affinamento svolto negli anni, risulta essere maggiore: il modo con cui tratta il pallone con il presunto piede debole – il mancino – ne è la testimonianza più credibile. Questo se vogliamo lo rende un centravanti meno prevedibile rispetto al collega: in determinate fattispecie di gara Higuain può allontanarsi dalla porta avversaria, ad esempio quando gli spazi tardano ad arrivare, ma restare comunque pericoloso grazie alla varietà delle sue soluzioni, anche e soprattutto nel favorire i movimenti dei suoi compagni d’attacco. Fattore a dire il vero emerso più nel suo triennio con la maglia del Napoli, dove alcuni meccanismi collaudati lo volevano apripista delle scorribande di Callejon, Mertens ed Insigne, che nella fetta di esperienza bianconera, dove sia il cambio di modulo che la vicinanza a nuovi colleghi lo vogliono in tal senso ancora in una fase di rodaggio. Direte voi: se questo è il rodaggio…

MEGLIO ICARDI: IL LUOGO COMUNE CHE VA A FARSI BENEDIREAssist stagionali di Higuain: 2. Assist stagionali di Icardi: 8. Eppure si continua a raccontare la favoletta che il buon Maurito sia funzionale solo da spietato realizzatore degli ultimissimi metri, ma assente nel resto dell’ossatura di una partita. Falso: Icardi ha imparato a giocare da sponda e lo fa con la qualità – altro mito da sfatare, ne ha da vendere – che gli è propria nella padronanza del pallone e nella lettura delle situazioni di gioco. E’ centravanti impostato per fare male, sia da trasformatore che da uomo assist, nella fetta finale di campo: più lontano magari perde alcune dinamiche, ma questo non può mai dequalificarlo come vorrebbero i suoi detrattori. Più di Higuain ha una ben diversa preparazione fisica: atleta perfetto, non è così immediato dirlo del suo collega. Più di Higuain ha inoltre il sollievo della carta d’identità: classe ’87 uno, classe ’93 l’altro. Sei anni che fanno tutta la differenza del mondo se il livello di consapevolezza, oggi, non è poi così diverso: Icardi ha un margine di crescita impressionante, per dimostrare a pieno il suo livello di incidenza ha bisogno di una squadra che torni a lottare per la conquista dei trofei più ambiti. Dove Higuain è mancato sul più bello, vedi Napoli o Argentina, potrebbe non farlo lui: ma in tal senso la storia sarà giudice e padrona.