2012
Juventus, Nedved: “Dobbiamo rinforzarci, Conte…”
Pavel Nedved ha rilasciato una lunga e interessante intervista ai microfoni di Tuttosport. L’ex campione ceco, divenuto elemento importante della dirigenza della Juventus, ha fatto capire che il club bianconero è pronto a darsi da fare sul fronte del mercato: “Innanzitutto c’è un lavoro che svolgo al campo per dare una mano ai dirigenti e all’allenatore. Seguo la squadra, parlo con Conte e con i giocatori, osservo come si allenano. Solo così puoi capire. Un giocatore viene generalmente giudicato alla domenica per la partita, ma se vuoi valutarlo seriamente devi soprattutto vederlo in settimana, come si allena, come lavora. Una squadra è composta da 25 giocatori, devi sapere tutto di tutti, perché di tutti c’è bisogno. Più difficile fare il giocatore o il dirigente? Cosa sia più difficile non lo so. Ho capito che vincere da dirigente provoca le stesse emozioni di quando si vince da giocatore. Perché da giocatore sei protagonista in campo, ma da dirigente sei consapevole di quanto lavoro c’è dietro ogni vittoria e di quante persone hanno contribuito, a partire dal presidente che non smette mai di lavorare. A Trieste mi sono emozionato, tanto. Non pensavo di emozionarmi così, ma giuro che mi sono commosso. E una sensazione diversa rispetto alle vittorie da giocatore, ma di uguale intensità. Svolta di Conte tecnica o psicologica? Cinquanta e cinquanta: perché dal punto di vista tattico è stato grandioso nel cambiare quando si è reso conto di avere in rosa un giocatore di livello mondiale, Vidal, e ha rivoluzionato tutto. Ma dal punto di vista psicologico ha svolto un lavoro pazzesco su dei ragazzi che venivano da annate negative e ha fatto fare un salto di qualità notevole a tutti. In questo, devo dire, gli ha dato una mano lo Stadium, perché lì è tutta unaltra cosa. Io ero certo che quellimpianto ci avrebbe portato dei benefici nei risultati e tutto si è avverato. Juventus pronta per la Champions? Se dovesse esprimersi ai livelli di quest’anno farebbe già una bella strada. Di questo sono convinto perché ho sempre confrontato il gioco di Conte con quello che veniva espresso in Champions e ho sempre pensato che non ci fossero grandi differenze. Certo, l’anno prossimo ci saranno tre fronti: il campionato, la Champions, la Coppa Italia, quindi dobbiamo rinforzarci. Abbiamo una base molto solida, ma dobbiamo aggiungere dei pezzi. E un lavoro teoricamente più facile, ma in realtà è molto difficile perché stavolta dobbiamo prenderne pochi ma buoni e non possiamo permetterci di sbagliare. Stiamo cercando dei giocatori che siano forti e che stiano bene nel nostro ambiente. Non ha importanza se hanno già giocato la Champions, l’esperienza la faremo insieme. Calcioscommesse? Che mi fa schifo è certo. Ma anche preoccupato per il futuro del calcio italiano, siete un po masochisti voi. Se ci pensate in altri paesi sono accadute cose analoghe, ma non se ne è parlato così tanto. Io sono per punire i colpevoli, ma bisogna fare attenzione a non frenare il calcio italiano. Squalificate, radiate, ma pensiamo al futuro, guardiamo avanti, se no perdiamo altri posti nelle coppe.“