2014
Lanno di Kovacic: si gioca lInter
Mazzarri dovrà dare fiducia al gioiello croato ma attende immediati riscontri
INTER KOVACIC CALCIOMERCATO – Con un Mazzarri in versione meno stressata di quanto siamo abituati a vedere, almeno nelle intenzioni, riparte la nuova Inter di Erick Thohir: le ambizioni dovranno giocoforza essere ricalibrate verso l’alto. Tradotto: non basterà la qualificazione europea ma il traguardo deve voler dire ingresso in Champions League.
L’ANNO DI KOVACIC? – Sul talento del gioiellino croato in pochi hanno avuto dubbi. Sin dalle prime battute: tecnica di base cristallina, visione di gioco da top player, facilità di dribbling e percussione, potenziale di crescita enorme considerando la giovanissima età (classe ’94). Fattore quest’ultimo che lo ha messo a riparo dalle critiche in merito alla sua scarsa vena realizzativa – mai un gol dal suo approdo in Italia ad oggi – o alle questioni tattiche nate intorno al suo profilo: cos’è Kovacic? Il dibattito in merito è ampio ma è facilmente superabile: decide l’allenatore. E Walter Mazzarri, qualora dovesse concretizzarsi il passaggio ad un sistema difensivo a quattro, potrebbe impiegarlo da mezzala di un centrocampo a tre liberandolo dai compiti difensivi propri di un metodista puro in modo tale da consentirgli di elargire tutta la sua qualità.
PERSONALITA’ – Mateo Kovacic ha la personalità per elevare le ambizioni dell’Inter del futuro? La risposta oggi è complessa. O quantomeno ambigua, opinabile. Mondiale così e così, considerando la carta d’identità e quanto espresso finora verrebbe da rispondere in maniera affermativa, allo stesso tempo però i libri di storia calcistica sono pieni di storie di giovani talenti senza lieto fine. Dunque sembra proprio essere (già) la stagione decisiva per le sorti del croato: sicuramente quella chiarificatrice del suo futuro nerazzurro, Mazzarri – anche per diktat societari – inizierà la stagione concedendo fiducia al suo talentuoso centrocampista ma vorrà in cambio dati oggettivi. A maggior ragione considerando non si tratti di un allenatore particolarmente incline ad attendere crescita ed esplosione dei giovani: situazione delicata ma tutta da vivere.
ESIGENZE – Gli arrivi di Vidic, Dodò e M’Vila spostano le richieste della guida tecnica verso il pacchetto offensivo: non possono bastare, se non altro numericamente, i soli Palacio, Icardi e Botta. Se il buon Mauro sembra lanciato verso un anno da protagonista – a patto di moderare le vicende extracampo – il direttore sportivo Piero Ausilio ha candidamente ammesso di essere alla ricerca dell’occasione buona: “Prima o seconda punta che sia, l’importante è trovare qualcuno che possa completare il nostro attacco e dunque coesistere sia con Icardi che con Palacio”. Jovetic l’identikit ideale in tal senso ma è un percorso che va oltre i nomi: il rilancio dell’Inter passa (tanto) per la scelta che verrà presa in questo ambito. E dunque non prendere qualcuno per fare numero ma scegliere la pedina in grado di far saltare il banco. Thohir può svelare il suo vero volto e lanciare un chiaro segnale alla concorrenza nazionale.