2014
La meglio gioventù inglese: guidano Barkley e Sterling
Da tenere sott’occhio Besic e Zouma, può essere l’anno di Markovic
PREMIER LEAGUE GIOVANI TALENTI – Saranno famosi. Anzi, molti lo sono già. Il campionato più bello del Mondo, la Premier League, può contare su un numero incredibile di stelle: da Rooney a Hazard, passando per Aguero, Ramsey e molti altri ancora. E tanti, tantissimi giovani talenti: probabilmente i migliori in circolazione considerando i quattro campionati più importanti d’Europa. Ecco una panoramica, con i dieci giovani più promettenti e, con ogni probabilità, destinati ad essere protagonisti già a partire dalla prossima stagione, che scatterà sabato con l’anticipo tra Manchester United e Swansea.
Calum Chambers (Petersfield, 20 gennaio 1995, ARSENAL) – L’ultimo di una lunga serie di talenti sfornati dall’Academy del Southampton, club nel quale ha militato sin da bambino. Fisicamente molto prestante, gode di una stazza fisica imponente, che lo ha portato, nel corso degli anni, ad arretrare il proprio raggio d’azione, dal centrocampo alla difesa. Ha una buonissima capacità di leggere il gioco con anticipo ed è anche tecnicamente molto abile, motivo per cui spesso e volentieri l’azione la imposta proprio lui a partire dalla difesa. Per averlo con sé, Wenger ha sborsato circa 20 milioni di euro.
Muhamed Besic (Berlino, 10 settembre 1992, EVERTON) – Acquisto mirato di Roberto Martinez, che lo ha voluto fortemente. È il classico giocatore perfetto per la Premier League, perché dotato di quella caratteristica – la capacità di lottare – che sta alla base del maggior campionato inglese. Il ruolo in cui dà il meglio è quello di centrocampista centrale, con spiccate doti da schermo davanti alla difesa. Di lui colpisce la ‘ferocia’ – sportivamente parlando – con cui recupera palloni in mezzo al campo.
Lazar Markovic (Cacak, 2 marzo 1994, LIVERPOOL) – In patria lo definiscono il ‘Pedro dei Balcani’. Sì, perché proprio come l’esterno del Barcellona, anche Markovic si esprime al massimo come ala d’attacco, in particolar modo sulla sinistra. È un giocatore quasi completo, anche se privo ancora di qualche caratteristica molto importante: la freddezza sottoporta e la continuità di prestazioni su tutte. È fortissimo tecnicamente e abilissimo nel dribbling, ama accentrarsi partendo dalla fascia. Dopo un’ottima stagione al Benfica, adesso ha la grande chance tra le fila dei Reds. Per non far rimpiangere un certo Luis Suarez…
Kurt Zouma (Lione, 27 ottobre 1994, CHELSEA) – A vent’anni ancora da compiere, Zouma ha già totalizzato 73 presenze tra Ligue 1 e Coppa di Francia con la maglia del Saint Etienne. Che, nella finestra invernale di mercato, lo ha ceduto al Chelsea per 15 milioni di euro. Un colpo di e alla Mourinho, il quale, dopo l’esperimento riuscito con Varane, è in cerca del bis. Zouma è fisicamente prestante – quasi 1.90 metri – e fenomenale nel gioco aereo. Se la cava bene anche con i piedi, e ha un solo difetto, a livello caratteriale: deve crescere sotto il punto di vista comportamentale, nella gestione dei cartellini in particolare. Alla prima stagione in Premier League, il francese potrà crescere al fianco di Terry, Ivanovic e Cahill: un buon inizio…
John Stones (Barnsley, 28 maggio 1994, EVERTON) – Futuro roseo. L’Everton riparte da John Stones, dopo la beffa Mustafi, il quale lasciò i Toffees a parametro zero. È uno dei gioielli del team guidato da Martinez, tanto che, nei giorni scorsi, il club ha deciso di rinnovargli il contratto sino al 2019. Jolly difensivo – nasce centrale, ma ben si adatta anche al ruolo di esterno destro e, in caso di emergenza, anche sinistro -, su di lui c’erano Chelsea, Tottenham e Arsenal, attratti dall’enorme qualità del prodotto dell’Academy del Barnsley.
Connor Wickham (Hereford, 31 marzo 1993, SUNDERLAND) – Forza della natura. Dopo un primo assaggio di Premier League con il Sunderland, Wickham è pronto ad affrontare quella che dovrebbe essere a tutti gli effetti la stagione della conferma. Decisivo per la salvezza dei Black Cats, l’attaccante inglese è un vero e proprio ‘animale da gol’. Fisico da corazziere, l’attaccante inglese è, in prospettiva, uno dei migliori talenti del calcio britannico. Il meglio di sé lo dà negli ultimi metri dell’area avversaria, dove sfrutta al massimo la sua esplosività e il fiuto del gol. Alle qualità fisiche, però, abbina anche una discreta tecnica, seppur ancora da ‘sgrezzare’. Non è un caso, comunque, che Poyet abbia deciso di ripartire da lui in vista della prossima stagione.
Ross Barkley (Liverpool, 5 dicembre 1993, EVERTON) – Uno dei talenti più cristallini della Premier League. Nato a Liverpool, da sempre milita nell’Everton, la squadra del suo cuore. Per stile e cattiveria agonistica ricorda Steven Gerrard, seppur abbia solo ventuno anni. È il classico centrocampista offensivo inglese, dotato sì di tecnica e classe, ma anche di una prestanza fisica non comune ai calciatori di quel ruolo. Calcia con disinvoltura con entrambi i piedi e abbina alla qualità una buona dose di generosità, che spesso e volentieri lo porta anche a ripiegare nella propria trequarti e a dar manforte al centrocampo.
Ravel Morrison (Manchester, 2 febbraio 1993, WEST HAM) – Lo manda Sir Alex Ferguson. E già questo è una garanzia. In realtà la storia di questo ragazzo di Manchester è particolare, diversa dalle altre: cresciuto calcisticamente al fianco di Paul Pogba, Morrison è stato di fatto cacciato dai Red Devils. E non perché non fosse all’altezza, anzi: tecnicamente molto forte, è un’ala pura d’attacco, dotata di un grande passo e di un’ottima lucidità negli ultimi metri dell’area avversaria. Il problema, però, è tutto a livello caratteriale: Ferguson, spazientito dai suoi ritardi e dalle bravate, ha pensato bene di cederlo al West Ham. Che, dopo due stagioni in prestito a Bermingham e Qpr, è intenzionato a puntare su di lui in vista della prossima stagione. Finalmente, a ventuno anni suonati non può essere più considerato una promessa….
Luke Shaw (Kignston upon Thames, 12 luglio 1995, MANCHESTER UNITED) – L’ennesimo talento prodotto dal vivaio del Southampton, dopo – tra gli altri – Walcott, Chamberlain e Gareth Bale. Proprio Bale, il giocatore a cui Shaw è stato accostato in queste settimane: un po’ per caratteristiche fisiche e un po’, soprattutto, perché come il gallese anche il terzino inglese ha lasciato il St Mary’s Stadium a suon di milioni. Al Tottenahm bastarono 5 milioni di sterline per acquistare Bale, mentre lo United ha dovuto sborsarne 31 per accontentare Van Gaal, facendo diventare Shaw il teenager più pagato di sempre. Alla buona tecnica e proprietà di palleggio di base, il britannico affianca una spiccata dote offensiva, che lo rende capace di arrivare più volte nel corso della gara nell’area avversaria e servire numerosi assist ai propri compagni di squadra.
Raheem Sterling (Kingston, 8 dicembre 1994, LIVERPOOL) – L’Italia, specie Paletta e Chiellini, lo conoscono già bene. Sì, perché al Mondiale l’esterno dei Reds è stato una mina vagante per la difesa tutt’altro che d’acciaio degli azzurri. Ha sfruttato quelle che sono le sue caratteristiche più importanti: la velocità e l’abilità palla al piede. È un’ala pura, capace di giocare sia sulla fascia destra che su quella sinistra. Considerata la giovane età, qualche difetto ce l’ha ed è legittimo: manca, per esempio, in fase di copertura. Nel complesso, però, è uno dei giocatori più importanti in prospettiva. Rodgers lo sa bene e, già nella scorsa stagione, lo ha valorizzato non poco.