Le verità di Criscito: "Sono rimasto scioccato, la foto con Sculli e gli ultras..." - Calcio News 24
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2012

Le verità di Criscito: “Sono rimasto scioccato, la foto con Sculli e gli ultras…”

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Domenico Criscito si è raccontato ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Il difensore dello Zenit San Pietroburgo, coinvolto nello scandalo del calcioscommesse a tal punto da venire escluso dalla Nazionale che giocherà gli Europei, si è detto deluso per il suo presunto coinvolgimento: “Lunedì mattina sono rimasto scioccato. Non me lo sarei mai aspettato. Non ho fatto nulla di male nella mia vita, come può testimoniare chi mi conosce. Quando ho capito il motivo della visita ho dato la massima disponibilità mia e dei miei familiari. Credo, però, che, per una foto di più di un anno fa, avrebbero potuto chiedermi prima spiegazioni: senza attendere il giorno prima delle convocazioni. L’esclusione all’ultimo giorno, lo so, mi fa passare per il simbolo dello scandalo. Riflettendo meglio e con un attimo di valutazione in più, sarebbe stata evidente la mia assoluta estraneità. Provo rabbia e dispiacere nell’essere stato fatto passare come pietra dello scandalo in Europa. Non ci sto a passare come capro espiatorio di situazioni che non mi hanno mai riguardato. Forse la Federcalcio avrebbe dovuto leggere l’ordinanza e verificare la mia estraneità ai fatti. La foto con Sculli e gli ultras del Genoa? Non fatico a ricostruire quell’incontro. Dopo il derby i tifosi ci accusavano di mancato impegno e delle polemiche di alcuni miei compagni con la curva. Così chiesero chiarimenti da alcuni rappresentanti della squadra e io andai al posto indicatomi. Lì trovai Sculli con una persona che non conoscevo. Parlai con i tifosi, li rassicurai sul nostro impegno, e andai via. Ho la coscienza a posto e so come sono andate le cose. Perciò non ho particolari sensazioni. Di certo una foto non prova un illecito. Abete parla di frequentazioni inaccettabili? Condivido le parole del presidente federale, ma non credo si riferisse a me. Sta di fatto che ho solo parlato con dei tifosi, cosa che faccio normalmente, senza sapere alcun retroscena della loro vita personale e senza sapere chi fossero tutti i partecipanti all’incontro. Anche perché gli argomenti che dovevano essere affrontati in quell’occasione non mi avevano allarmato. Del resto, questi incontri fra giocatori, allenatori, dirigenti e tifosi avvengono sempre in ogni città. Questo è successo a Firenze, a Torino, ed in altre realtà. Buffon ha parlato di me come probabile attrazione all’Europeo? Forse Gigi intendeva che avrei disputato un grande Europeo. Purtroppo non lo sapremo mai. Scherzi a parte, non avrei avuto problemi a partecipare e non avrei creato nessun problema alla nazionale. La mia vita e le mie frequentazioni mi lasciano con la coscienza pulita. Non basta una foto di una circostanza che non vedo l’ora di chiarire per farmi passare come agnello sacrificale. Ho ricevuto tante attestazioni di solidarietà da parte di persone che considerano la mia esclusione un’ingiustizia. Bonucci? Dovevamo andare entrambi, visto che l’avviso di garanzia non costituisce prova di colpevolezza. La mancata convocazione per entrambi potrebbe essere interpretata comeun giudizio sommario di colpevolezza agli occhio del mondo sportivo. Se mi sento un capro espiatorio? Ho sentito il mio nome usato ed abusato: rappresento uno scandalo a cui sono totalmente estraneo. E ciò ancor prima di verificare la fondatezza delle accuse a memosse. Già da martedì, quando l’ordinanza è stata resa pubblica, gli stessi media hanno messo in dubbio le iniziative prese su di me. Guarderò gli Europei? Certo. E tiferò per i miei amici-compagni, anche se con una grande amarezza e tristezza dentro di me.