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Liverpool Chelsea: il pressing di Klopp non funziona più – ANALISI TATTICA

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L’infrasettimanale Liverpool Chelsea ha sentenziato nuovamente lo stato di crisi dei Reds: tra le note stonate, il famigerato pressing di Klopp sembra non avere più effetti

Con il successo del Chelsea ad Anfield, il Liverpool ha subito la quinta sconfitta consecutiva in casa. La crisi totale dei Reds non conosce fine, oggi i campioni d’Inghilterra rischiano addirittura di finire lontani dal settimo posto. I malumori di Salah (e del suo agente) mostrano come la situazione interna sia molto difficile.

Discorso invece opposto per il Chelsea, letteralmente rinato sotto la guida di Tuchel. Il match di Anfield ha mostrato con chiarezza le attuali fragilità dei Reds, ben lontani da quella celebre intensità che riusciva ad asfissiare gli avversari.

Oltre che per l’efficacia della riconquista (il celebre “gegenpressing”), il Liverpool si è sempre distinto per un pressing organizzato in modo maniacale: la squadra si muoveva con un blocco compattissimo, le distanze tra i reparti erano molto ridotte. Soprattutto quelle tra attacco e difesa. Ciò consentiva di coprire il centro alla perfezione, con l’avversario così costretto ad allargare in fascia.

Tutto questo è un lontano ricordo. Come suo solito, il Chelsea visto ad Anfield ha giocato con un 3-2-4-1 in fase di possesso: in mezzo, doppio mediano composto da Kanté e Jorginho, mentre Ziyech e Mount agivano alle spalle di Werner.

Per tutto il primo tempo, il Liverpool ha fatto una fatica enorme nel pressare centralmente la costruzione avversaria. Facendo girare palla, il Chelsea trovava quasi sempre liberi i doppi mediani. A volte bastava verticalizzare direttamente dalla difesa, mentre in altre circostanze si allargava il gioco sugli esterni per poi tornare dentro: il risultato è che i blues hanno trovato liberi quasi sempre Jorginho e Kanté (quasi 130 passaggi complessivi tra i due).

Nelle slide sopra, vediamo due delle molte situazioni in cui il Chelsea imbecca l’ex Napoli alle spalle delle punte di Klopp. Jorginho ha sempre la possibilità di ricevere, controllare e verticalizzare. Per i blues era troppo semplice trovare superiorità posizionale, il Liverpool era fiacco nel pressing e non accorciava con i tempi adeguati.

In questo contesto, Mount – autore del gol della vittoria – si è esaltato. Una volta che il Chelsea superava la prima pressione dei Reds, si aprivano tanti spazi: sia tra le linee che in profondità. Il talento inglese, muovendosi parecchio, ha fatto da costante raccordo tra centrocampo e attacco. Il Chelsea lo ha imbeccato con continuità nel mezzo-spazio sinistro, dove era sempre libero di ricevere.

Tra le linee, Mount era così messo nelle condizioni di fare la differenza (3 passaggi chiave per lui, record del match). Il Liverpool era spesso bucato, con oltretutto Werner sempre pronto ad aggredire la profondità contro l’altissima linea difensiva dei Reds.

Due delle molte situazioni in cui il Chelsea trova Mount tra le linee. Liverpool sempre troppo scoperto in centro, con Thiago Alcantara in grossa difficoltà. Da notare, nella seconda slide, Werner pronto ad aggredire la profondità.

Insomma, sembrano lontani i tempi in cui il pressing del Liverpool era sfiancante e soffocante per gli avversari. Il Chelsea ha mostrato con evidenza, per l’ennesima volta, quanto oggi i Reds siano in netta difficoltà nell’applicare i dettami tattici di Klopp. I molti infortuni di certo non aiutano il tecnico tedesco.