2020
Malagò: «Stadi aperti? Stiamo valutando aperture per il 14 luglio»
Malagò, le parole del presidente del CONI sulla ripartenza del calcio e anche sulle riforme che il sistema adotterà in futuro
Il numero uno del Coni Giovanni Malagò sulle pagine de Il Mattino ha parlato della ripartenza del calcio italiano avvenuta ieri con il match di Coppa Italia tra Juventus e Milan. Ecco le sue parole.
«Mi sono dispiaciuti certi giudizi, c’è chi ha voluto creare una contrapposizione che non esiste. Che non può e non deve esistere. Ma il calcio non può avere canali privilegiati rispetto ad altri sport. Mi ero permesso di dire che sarebbe servito un ‘piano B’ per la ripartenza e mi sembra che siano stati messi sul tavolo un ‘piano B’ e un ‘piano C’. Lo avevo detto non per invadere il campo ma perché quel piano alternativo andava immaginato anche conoscendo la complessità di interlocuzione del mondo del calcio, le sue conflittualità, le peculiarità dei suoi rappresentanti. Di tutto questo nessuno può e deve stupirsi».
TIFOSI ALLO STADIO – «Per ora il ‘circo’ del calcio è ripartito con gli spalti vuoti. Si sta ragionando su una possibile riapertura il 14 luglio. Dipende da tanti fattori, anzitutto dalla curva dei contagi. Sembrava fino a poche ore fa che il calcetto potesse ripartire lunedì 15 e invece c’è stato un rinvio».
RIFORME – «Sarebbe un grave errore se il calcio non utilizzasse questa occasione. Vedo che tutti i protagonisti, dal presidente federale ai presidenti delle Leghe, sono d’accordo sulle riforme. Come nel caso del ‘piano B’, ognuno lo declina a modo suo, tirando il lenzuolo dalla propria parte. Bisogna cogliere questa straordinarietà: vale per la Figc e per le altre federazioni, come per il Coni, perché ci dedicheremo anche noi alle riforme dopo la legge delega. La situazione che si è creata a causa del coronavirus spinge a fare questo tipo dl interventi».