Milan, Allegri: «El Shaarawy non è incedibile! Juventus senza umorismo» - Calcio News 24
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2013

Milan, Allegri: «El Shaarawy non è incedibile! Juventus senza umorismo»

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Il tecnico rossonero rinuncerebbe al “Faraone” ed intanto punzecchia i bianconeri.

CALCIOMERCATO MILAN ALLEGRI – Passata la tempesta, Massimiliano Allegri può lavorare con serenità in vista della prossima stagione, un’altra alla guida del Milan. «Io mi fido del mio istinto: quando non l’ho seguito, ho sbagliato. Abbiamo parlato, io, Galliani e il presidente, e abbiamo deciso di continuare. Per me questa è una nuova sfida. Ho una squadra di ragazzotti di qualità e rispetto all’agosto scorso abbiamo il vantaggio di essere insieme già da un anno. Credo che sarà un campionato più equilibrato, con una frattura fra le prime sei-sette e le altre. Ma la Juve viene da due vittorie, ha preso giocatori bravi e quindi è la favorita per forza. Io sto sempre tranquillo. Solo che alla Juve hanno preso qualche mia battuta troppo sul serio. C’è qualcuno che dovrebbe fare un bel corso di umorismo. Io rispetto tutti. Ma il carattere è una cosa e la capacità professionale un’altra. Conte ha fatto un lavoro eccellente, Mazzarri è bravo e farà bene anche all’Inter. Quanto a me, ora sembriamo un po’ più una squadra rispetto a un anno fa. Abbiamo dall’inizio Balotelli che è stato il colpo del 2013, abbiamo recuperato De Jong. E ho fiducia in Galliani: di solito nel finale fa sempre buoni colpi di mercato», ha dichiarato il tecnico toscano ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”, dove ha parlato dei miglioramenti della sua squadra ed in particolare dei giovani: «I giovani sono cresciuti, e se migliorano le qualità individuali migliora il gioco. Se io faccio giocare qualche ragazzo non è perché è un giovane e devo lanciarlo: se lo scelgo, lo scelgo perché è bravo. Petagna e Cristante hanno cominciato bene con la prima squadra: prima meglio Cristante, ora meglio Petagna. Ma bisogna avere equilibrio con i giovani, non esaltarsi se fanno bene e non ammazzarli quando sbagliano: El Shaarawy, che al primo anno di Milan a volte non veniva convocato, poi ha fatto 28 presenze. I ragazzi che abbiamo devono crescere, ma hanno qualità. Sono curioso di vedere Vergara e Gabriel».

Allegri ha poi parlato di Mario Balotelli, confrontandolo poi con Ibrahimovic: «Come si comporta con i giovani? Bene. In fondo è ancora un bambinone. E poi è una persona educata, ma ha 23 anni, e va trattato come uno di 23 anni che deve migliorare in molti sensi. Mario sa cosa deve fare. Gli ho parlato a lungo, sa di essere il nostro giocatore più importante, quello tecnicamente migliore. Deve prendersi le sue responsabilità. Deve diventare il nostro leader tecnico. Non può essere il leader sul piano psicologico, perché è una persona timida. Meglio allenare Ibrahimovic o Balotelli? Pensi che ho avuto la fortuna di allenarli tutti e due… Ibra per i primi quattro mesi è stato stratosferico, ci faceva vincere da solo. Poi è stato il solito grande Ibra per l’anno e mezzo successivo, ma i primi mesi sono stati incredibili. Mario è diverso, anche tecnicamente. Ibra ha più passaggio, Balotelli ha più dribbling. Ma ha potenzialità indescrivibili e deve migliorare tanto».

L’allenatore rossonero ha poi parlato di tattica e delle voci di mercato su El Shaarawy: «A seconda degli avversari possiamo avere tre punte o due punte e un trequartista. Se l’ho spiegato a Berlusconi? Siamo d’accordo. E poi nelle mie squadre ci sono sempre quattro giocatori offensivi: tre attaccanti più un centrocampista che si inserisce. El Shaarawy? Il Napoli ha ceduto Cavani e ha reinvestito, lo stesso ha fatto la Roma con Marquinhos. Detto questo, son contento che sia rimasto, perché Stephan ha fatto buone cose e ne farà di migliori. Bisogna guardare i fatti: i club italiani devono autofinanziarsi. Con tutti i soldi che girano nel resto del mondo, è impossibile essere incedibili. In Italia non ci sono giocatori incedibili».

Infine, sul rinforzo in difesa e la situazione della squadra in vista del preliminare di Champions League: «Ogbonna? E’ un buon difensore, la Juve aveva una grande difesa e l’ha migliorata. Ma noi abbiamo preso Silvestre e quelli che avevo sono bravi. Criticano tanto la mia difesa, ma nel girone di ritorno abbiamo preso pochi gol. Significa che la squadra ha lavorato bene, perché se li lasci soli anche i difensori migliori del mondo fanno fatica. Mexes e Abate sono a posto, dovrebbero essere pronti anche De Sciglio e Robinho. Chi è il leader? Ce ne sono tanti. Montolivo è cresciuto molto sul piano della personalità, poi c’è Abbiati che sembra un orso, ma è un uomo vero, sul quale un allenatore può contare, e c’è Bonera. De Jong? Ha carisma e personalità. Non credevo che tornasse al top così presto. Critiche per il centrocampo “muscolare”? A parte il fatto che Nigel ha un buon piede, abbiamo Montolivo, Poli, Muntari, che per essere un mediano ha buona tecnica. Nel grande Milan, con Pirlo giocavano Gattuso e Ambrosini, mi pare. Non è vero che sono per i giocatori muscolari, a me piacciono i giocatori tecnici. In una squadra serve la tecnica, ma il Milan gioca sempre con quattro giocatori d’attacco. Non vi bastano?».